RIMEDI NATURALI PER L’IPERTENSIONE
MIRTILLO
In uno studio clinico in doppio cieco con il controllo del placebo, condotto in Florida (USA) su 48 donne in postmenopausa che presentavano condizioni cliniche di pre-ipertensione o ipertensione nello stadio 1, è stato valutato l’effetto anti-ipertensivo di un integratore alimentare a base di mirtillo (Vaccinium corymbosum L.) liofilizzato, assunto per 8 settimane in dose di 22 g/die, che equivale ad assumere una coppetta di mirtilli freschi al giorno. Rispetto al placebo, nei soggetti trattati con il preparato a base di mirtilli si è registrata una riduzione della pressione sistolica e diastolica rispettivamente del 5.1% e 6.3%, mentre la concentrazione di NO (ossido nitrito) è salita da 9.11 a 15.4 moli. Dallo studio è emerso quindi come un consumo giornaliero di mirtilli possa concorrere alla riduzione della pressione arteriosa ed avere un’attività angioprotettrice. Responsabili di questi effetti sarebbero le antocianidine, metaboliti secondari appartenenti alla classe dei fenoli, la cui attività si esplica attraverso due meccanismi d’azione. Da una parte, queste sostanze aumentando la funzionalità endoteliale dei vasi sanguigni, ne riducono la rigidità; dall’altra andrebbero ad agire stimolando la sintesi di NO, mediatore endogeno coinvolto nei fenomeni di vasodilatazione.
AGLIO
In una meta-analisi condotta da un gruppo di ricercatori cinesi sui risultati di 17 studi clinici randomizzati, è stato dimostrato come la supplementazione giornaliera di aglio (Allium sativum L.) sia in grado di ridurre la pressione arteriosa massima e minima rispettivamente di 3.75 mmHg e 3.39 mmHg in soggetti con livelli elevati di pressione sistolica. Il composto responsabile di questo effetto è l’allicina, molecola che si forma durante la frantumazione, masticazione o triturazione dei bulbi di questa pianta. L’azione meccanica esercitata provoca infatti la lisi delle cellule e la liberazione dai vacuoli dell’allinasi, enzima responsabile della conversione dell’amminoacido allina in allicina Tra i prodotti a base di aglio testati negli studi clinici inclusi nella meta-analisi vi erano integratori alimentari a base di bulbo in polvere, di estratti o di olio. La polvere, tra le forme principali di somministrazione, è stata assunta in dosi comprese tra 300 e 900 mg/die, che apportavano rispettivamente 1.8 mg e 5.4 mg di allicina. Sebbene i meccanismi d’azione non siano ancora del tutto chiariti, si suppone che l’allicina agisca da una parte esplicando un’attività antiossidante che riduce lo stress ossidativo a carico degli endoteli dei vasi e, dall’altra, inibendo l’enzima di conversione dell’angiotensina, sostanza nota per la sua attività di vasocostrittore. Considerata la non omogeneità dei protocolli sperimentali (forme, dosi e periodi di somministrazione diversi tra uno studio e l’altro) e dei risultati ottenuti, non è stato possibile estrapolare dose e periodo di tempo ottimali per raggiungere il massimo effetto desiderato. L’effetto antipertensivo dell’aglio si aggiunge agli altri effetti benefici riconosciuti a questa pianta, ossia la capacità di ridurre le concentrazioni plasmatiche di colesterolo e trigliceridi, di inibire gli enzimi coinvolti nella sintesi lipidica, di prevenire la perossidazione lipidica e diminuire l’aggregazione piastrinica. L’ipertensione difficilmente è un evento isolato e, spesso, l’aumento della pressione arteriosa si registra in concomitanza con altri disturbi caratteristici della sindrome metabolica, una condizione clinica che aumenta il rischio di sviluppare diabete o patologie cardiovascolari quando presenti almeno tre fattori di rischio tra: livelli elevati di pressione arteriosa (> 130/85 mmHg), trigliceridi ematici (> 150 mg/dl) e glicemia a digiuno (> 110 mg/dl), bassi livelli di colesterolo HDL (< 40 mg/dl nei maschi e 50 mg/dl nelle femmine) e circonferenza addominale superiore a 102 cm nei maschi e a 88 cm nelle femmine. Uno studio pilota condotto in doppio cieco con il controllo del placebo su 10 soggetti (5 uomini e 5 donne) in sovrappeso o obesi e ipercolesterolemici, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, ha valutato gli effetti antinfiammatori di una bevanda contenente limonina glucoside3, una sostanza estratta dai frutti delle specie appartenenti al genere Citrus spp. Tale sostanza è stata assunta per un periodo di 56 giorni in quantità pari a 500 mg/die, che corrisponde ad ingerire quotidianamente circa 6-8 bicchieri di succo di arancia. Di seguito i risultati ottenuti al termine del trattamento nei soggetti trattati con limonina glucoside rispetto a quelli registrati nel gruppo placebo: si è registrata una significativa riduzione dei livelli epatici di gammaglutamil transferasi, alanina aminotransferasi e fosfatasi alcalina, enzimi la cui produzione aumenta in presenza di determinate patologie, quali malattie cardiovascolari, diabete, malattie renali croniche e altre. I livelli di MMP-9 e TNF-alfa, marcatori del processo infiammatorio coinvolti, rispettivamente, nel destabilizzare le placche aterosclerotiche e l’insulino resistenza, sono diminuiti in modo significativo. Le concentrazioni plasmatiche di lipidi, lipoproteine, glucosio e insulina sono rimaste invariate. Trattandosi di uno studio pilota, i risultati ottenuti dovranno essere confermati con ulteriori studi su più larga scala. I risultati riportati in questi 3 studi dimostrano come l’assunzione di determinati estratti di piante sia in grado di ridurre i fattori di rischio e il conseguente sviluppo di condizioni e/o patologie che possono avere un impatto negativo sulla nostra salute quali la sindrome metabolica, il diabete o le patologie cardiovascolari.
Fonti:
1 Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics. Pubblicato on line prima della stampa doi: 10.1016/j.jand.2014.11.001. Daily Blueberry Consumption Improves Blood Pressure and Arterial Stiffness in Postmenopausal Women with Pre- and Stage 1- Hypertension: A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled Clinical Trial. Autori: S.A. Johnson, A. Figueroa, N. Navaei, A. Wong, R. Kalfon, L.T. Ormsbee, R.G. Feresin, M.L. Elam, S. Hooshmand, M.E. Payton, B.H. Arjmandi
2 Journal of Clinical Hypertension. Pubblicato on line prima della stampa doi: 10.1111/jch.12473. “Effect of Garlic on Blood Pressure: A Meta-Analysis”. Autori: H.P. Wang, J. Yang, L.Q. Qin, X.J. Yang
3 Journal of functional foods. Pubblicato on line prima della stampa doi:10.1016/j.jff.2014.11.026. “Citrus limonin glucoside supplementation decreased biomarkers of liver disease and inflammation in overweight human adults”. Autori: D.S. Kelley, Y.C. Adkins, S.J. Zunino, L.R. Woodhouse, E.L. Bonnel, A.P. Breksa III, G.D. Manners, B.E. Mackey