Proprietà mediche e biologiche del Cornus mas L. – Corniolo
I frutti del corniolo (Cornus mas L.) sono un rimedio tradizionale per il trattamento della diarrea, della dissenteria e della febbre. In Germania, i frutti di questa pianta non sono più utilizzati, nemmeno come alimenti. Italia e Belgio consentono invece l’impiego del frutto del corniolo negli integratori alimentari.1,2 Oggi, grazie all’insieme dei suoi costituenti e all’evidenze scientifiche emerse da recenti studi, l’interesse nei confronti di questa pianta sta crescendo in modo esponenziale.
Nell’erbario di Adam Lonicerus del 1679 la pianta del corniolo viene descritta, sotto la denominazione “Hornkirschen/Cornus”, come un albero le cui foglie e frutti possiedono proprietà astringenti («Il frutto del corniolo è adatto per tutti i disturbi addominali, in quanto, al pari di nespole e prugnole, è molto astringente»). Lonicerus cita anche l’uso di frutti, foglie e corteccia per il trattamento di ferite e malattie della pelle. Questo botanico tedesco fa derivare la denominazione latina del genere Cornus dalla parola greca “kórna”, che significa corno, con riferimento alla speciale durezza del legno, paragonata alla durezza delle corna degli animali.3 Anche l’odierna denominazione botanica “Cornus mas L.” si riferisce alla durezza del legno, che fin dall’antichità veniva usato per le aste delle lance, e trova una corrispondenza in tedesco nella denominazione del genere “Hartriegel” (stecca dura). La denominazione tedesca “Kornelkirsche” (da Kirsche = ciliegia) si riferisce alla drupa a forma di ciliegia. Plinio il vecchio (23-79 d.C.) identificava il corniolo come “Cornus mascula”.4
Descrizione botanica
In Europa centrale si trovano solo poche delle circa 60 specie del genere Cornus, pianta appartenente alla famiglia tassonomica delle Cornaceae. Accanto al corniolo, che riveste una certa importanza dal punto di vista farmacologico, del genere Cornus fanno soprattutto parte arbusti ornamentali, come la sanguinella (C. sanguinea L.), il corniolo svedese (Cornus suecica L.) e il corniolo bianco o Cornus alba elegantissima (C. alba L.). Il Cornus mas L. è un arbusto di media grandezza o un piccolo albero (2-6 m) che da gennaio ad aprile, prima che compaiano le foglie, presenta 10-25 fiorellini gialli (diametro circa 5 mm) in infiorescenze a grappolo poste alle estremità dei getti laterali. Ogni infiorescenza è circondata da 4 brattee giallo-verdi, lunghe circa 1 cm e di forma ovale, più o meno sottile. Da questi fiori nascono drupe pendenti, di colore scarlatto o rosso scuro, lunghe 1-1,3 cm. Le foglie sono opposte, lunghe 5-8 cm e larghe 2-4 cm, ovali, appuntite, intere, con normalmente 4 coppie di nervature laterali. Il principale territorio di diffusione del corniolo è l’Europa sud-orientale e l’Asia minore; in Germania cresce soprattutto in posti con primavere miti e viene coltivata in arbusti soprattutto nelle zone meridionali del Paese.4
Importanza nella medicina etnica
I preparati a base di foglie, fiori, corteccia e frutti del corniolo venivano utilizzati nell’antichità in vari territori dell’Europa e del Vicino Oriente. Secondo Ippocrate (460-370 a.C.) e Teofrasto (371-287 a.C.) i frutti erano impiegati nei casi di diarrea, dissenteria e febbre.5 Ildegarda di Bingen (1098-1179), monaca benedettina tedesca vissuta nel XII secolo, suggeriva come rimedio naturale per la gotta di fare dei pediluvi aggiungendo all’acqua corteccia, legno e foglie del corniolo. I frutti erano inoltre utilizzati per depurare e fortificare lo stomaco.6 In Europa meridionale e orientale e nell’Asia sud-occidentale, aree in cui il corniolo si è diffuso naturalmente, tale pianta è utilizzata per le sue proprietà benefiche per l’uomo da più di 1000 anni. E’ l’elevato contenuto di tannini di questa pianta a indicarne i campi di applicazione tradizionali, che comprendono soprattutto diarrea, diabete, disturbi della digestione, infezioni delle vie urinarie, malattie della pelle, disturbi epatici e renali, reumatismi e malattie infiammatorie.7 Sebbene l’uso del corniolo sia ancora molto diffuso nella tradizionale popolare di alcuni paesi, non esiste ad oggi un erbario ufficiale in cui sia possibile consultare la monografia di questa pianta. In letteratura internazionale sono presenti diversi articoli che fanno riferimento a ricerche su questa pianta, condotti specialmente in paesi dell’Europa meridionale e in Iran.
Tabella – Principali costituenti delle diverse parti della pianta di Cornus mas L.-Corniolo7
Parti della pianta |
Classe delle sostanze |
Componenti |
Frutto |
Tannini |
Procianidine B1 e B2; esteri dell’acido gallico ellagitannini |
Antocianidine |
Glicosidi di cianidina Glicosidi di pelargonidina |
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Flavonoidi |
Glicosidi di quercetina, canferolo, miricetina, aromadendrina Catechina, epicatechina |
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Acidi fenolici |
Acido chinico, acido clorogenico |
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Iridoidi |
Loganina e acido loganinico, cornuside, sveroside |
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Triterpeni |
Acido ursolico |
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Carotinoidi |
β-carotene, luteina |
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Vitamine |
Acido ascorbico, biotina, α-tocoferolo |
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Zuccheri |
Glucosio, saccarosio, fruttosio |
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Acidi di frutta |
Acido malico, acido ossalico, acido succinico, acido citrico |
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Acidi grassi |
Acido linoleico, acido linolenico, acido oleico, acido palmitico, acido stearico |
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Foglie |
Flavonoidi |
Glicosidi di quercetina e canferolo, catechina, epicatechina |
Acidi fenolici |
Acido chinico, acido clorogenico, acido ellagico, acido gallico |
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Iridoidi |
Secologanina |
Profilo fitochimico del corniolo
In tabella sono elencati i principali costituenti delle foglie e del frutto del corniolo, le cui indagini analitiche si sono negli anni intensificate. Ciò è anche l’espressione di un cresciuto interesse nei confronti di questa antica pianta medicinale. A determinare l’impiego del corniolo in preparati alimentari e come rimedio naturale per i suoi effetti benefici sulla salute è l’elevato contenuto di vitamina C dei frutti freschi (100-190 mg/100 g), come anche dei glicosidi antocianici (220-290 mg/100 g) e dei fenoli totali (280-700 mg/100 g). I componenti della pianta che possono essere indicati come responsabili dei suoi molteplici effetti biologici sono, oltre ai terpenoidi (iridoidi, triterpeni, carotenoidi), in special modo i polifenoli, tra cui i tannini (procianidine, ellagitannini), le antocianidine e i flavonoidi. Dai fiori si estrae un olio essenziale avente una complessa composizione.7
Effetti benefici sulla salute
- Effetti antidiabetici
Alcuni studi hanno evidenziato la capacità del corniolo di inibire la digestione dei carboidrati abbassando così la glicemia postprandiale. Questo effetto è dovuto principalmente ai costituenti polifenolici del frutto che agiscono inibendo gli enzimi della digestione. In uno studio clinico condotto su 60 soggetti con diabete di tipo 2 è stato dimostrato che la somministrazione due volte al giorno, per 6 settimane, di un estratto del frutto (standardizzato in 150 mg di antociani) era in grado di aumentare in modo significativo i livelli di insulina, abbassando contemporaneamente l’emoglobina glicata (HbA1c) e i valori dei trigliceridi nel sangue. Gli autori ne hanno desunto un miglioramento generale del metabolismo.8 Altre ricerche in vitro e su animali con estratti del frutto del corniolo hanno messo in evidenza, oltre all’inibizione degli enzimi che metabolizzano i carboidrati (amilasi e glucosidasi), anche una diminuzione della glicemia a digiuno. Alcuni studi riportano inoltre un incremento della secrezione di insulina da parte del pancreas endocrino. Nel complesso, l’estratto dei frutti contribuirebbe a controllare meglio l’iperglicemia postprandiale.9 L’acido ursolico contenuto nei frutti è in grado di supportare questa azione attraverso il rafforzamento della fosforilazione dei recettori dell’insulina, meccanismo collegato ad un aumentato assorbimento del glucosio da parte dei tessuti.10
- Effetti ipolipidemici
Alcune ricerche hanno valutato gli effetti di preparazioni a base di corniolo sui parametri lipidici. In uno studio clinico randomizzato condotto su 40 bambini dislipidemici di età compresa tra 9 e 16 anni, divisi in due gruppi di 20 soggetti ciascuno, è stata valutata l’efficacia della somministrazione di 50 g di frutti freschi due volte al giorno dopo i pasti principali. Lo studio è durato 6 settimane. Al termine del trattamento si è osservata una significativa diminuzione dei livelli plasmatici di colesterolo totale, trigliceridi, LDL, Apo B, ICAM-1 (molecola di adesione cellulare intercellulare) e VCAM-1 (molecola di adesione cellulare vascolare) ed una più elevata concentrazione di HDL e Apo A. Malgrado il numero relativamente basso dei soggetti coinvolti nello studio, gli autori hanno sottolineato l’esito favorevole del trattamento, in particolare sui soggetti più giovani.11 Una serie di esperimenti su topi, ratti e conigli ha evidenziato un effetto ipolipidemico non solo del frutto, ma anche di suoi estratti.9
- Effetti antimicrobici
Le infezioni batteriche rappresentano una costante sfida per il trattamento e la profilassi. Infezioni dell’apparato digerente o di ferite cutanee causate da agenti batterici multi resistenti agli antibiotici hanno spostato l’interesse verso la ricerca di sostanze antimicrobiche naturali con un ampio spettro d’azione. Estratti con diversi solventi, nonché succhi di frutta ottenuti dal corniolo, dimostrano, anche a motivo della complessa miscela di fenoli in essi contenuta, una significativa efficacia antibatterica sia in vitro che in vivo. Il corniolo ha mostrato una specifica attività antibatterica nei confronti di Listeria monocytogenes, Sarcinia lutea, Salmonella enteriditis o Shigella sonnei, microrganismi responsabili di infezioni del tratto digerente associate a infiammazione e diarrea.7 Estratti di corniolo si sono mostrati efficaci nell’inibire la crescita anche di agenti patogeni quali Staphylococcus aureus o Pseudomonas aeruginosa, causa di infezioni alle ferite.12 Particolarmente interessanti sono i risultati di studi clinici effettuati su soggetti con piuria e batteriuria. L’assunzione giornaliera, per due settimane, di un succo di corniolo 30% (250-300 ml) ha portato ad una significativa riduzione dei parametri patogeni. Anche nel caso di infezioni delle vie urinarie recidivanti in donne, sia la disuria che la frequente incontinenza urinaria hanno subito una significativa riduzione a seguito dell’assunzione, per 6 mesi, di compresse a base di corniolo (500 mg).9
- Effetti antiossidanti
Numerosi disturbi sono correlati alla formazione di radicali liberi che producono danni alle cellule attraverso l’attivazione di processi infiammatori.13 Perciò non sorprende che i costituenti polifenolici del corniolo siano in grado di svolgere un’azione benefica nel prevenire e trattare disturbi di varia natura all’apparato cardiocircolatorio, al fegato, al rene, al sistema nervoso, agli occhi e all’apparato riproduttivo. La maggior parte di questi effetti benefici sono stati osservati in esperimenti in vitro su colture cellulari e in modelli animali, eseguiti per lo più con estratti del frutto di corniolo. Gli effetti antinfiammatori rilevati in questi studi si riconducono soprattutto alla capacità del corniolo di inibire l’azione di enzimi proinfiammatori.7,9
- Tossicità
Né il frutto del corniolo né suoi estratti hanno evidenziato segni di tossicità acuta e cronica in esperimenti su animali e in studi sull’uomo. L’LD50 (dose di una sostanza, somministrata in una volta sola, in grado di causare la morte nel 50% degli animali da esperimento) per l’estratto di corniolo assunto per via orale è stato calcolato, per il topo, in 1270 mg/kg p.c.14 In ratti che hanno mangiato marmellata di corniolo per 14 giorni non è stato rilevato alcun segno di tossicità; in tale specie animale è stata stimata un LD50 superiore a 5200 mg/kg p.c..15 In studi clinici nell’uomo, l’assunzione di circa 100 g di frutti o loro preparati risulta ben tollerata.8,11 In generale, quindi, il corniolo può essere considerato sicuro.
Ulteriori usi del corniolo
Il legno duro del corniolo è piuttosto duttile ed è utilizzato per fabbricare manici di martelli, bastoni da passeggio, impugnature di coltelli, strumenti matematici, pettini e per la produzione di carbone di legna.4 Anche le ruote dentate dei meccanismi dei mulini venivano un tempo fabbricate con questo legno. I tannini presenti nella corteccia, nel legno e nelle foglie, venivano utilizzati per tingere e conciare. Dall’inizio del XIX secolo i noccioli tostati del frutto del corniolo sono stati impiegati come surrogato del caffè.17 Nella torrefazione essi sviluppano un piacevole gusto di vaniglia.18 Sembra che questo ingrediente abbia conferito un tempo il suo particolarissimo aroma al celebre caffè viennese.19
Conclusioni
Il corniolo (Cornus mas L., fam. Cornaceae) è un piccolo albero o arbusto i cui frutti sono usati fin dall’antichità come alimento e nella medicina tradizionale, soprattutto nel trattamento di diarrea, dissenteria e febbre. L’uso tradizionale di questa pianta nei Paesi dell’Europa centrale è stato progressivamente dimenticato nel corso dei secoli, mentre in Europa meridionale e nel vicino Oriente è tutt’oggi utilizzato dalla medicina tradizionale per i suoi effetti benefici sulla salute. Una più vasta diffusione del frutto di questa pianta è ostacolata dal suo gusto un po’ aspro ed acidulo che nelle marmellate, gelatine, succhi e conserve, è mascherato con l’aggiunta di zucchero. I principali costituenti del frutto sono, oltre a varie classi di polifenoli (procianidine, ellagitannini, antocianine, flavonoidi), anche terpenoidi (iridoidi, triterpeni, carotenoidi) e la vitamina C. La presenza di questi componenti giustifica i potenziali effetti del frutto del corniolo e dei suoi estratti nella prevenzione e nel trattamento di malattie metaboliche, infezioni e fenomeni infiammatori a carico di vari apparati, osservati in alcuni studi in vitro e in vivo sia nell’animale che nell’uomo
Riferimenti bibliografici
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