La revisione delle prove della USPSTF ha incluso 50 studi relativi a consulenza e altri interventi per la depressione perinatale per un totale di 22.385 donne. Il gruppo di lavoro ha analizzato i dati e ha rilevato che la consulenza è risultata associata a una riduzione del 39% della probabilità di depressione perinatale. Gli esperti della USPSTF hanno quindi affermato di riscontrare prove convincenti per supportare interventi di consulenza, come la terapia comportamentale cognitiva e la terapia interpersonale, volti a prevenire la depressione perinatale. Le prove relative ad altri interventi, tra cui attività fisica, educazione, farmacoterapia, integratori dietetici e interventi sui sistemi sanitari, sono risultate invece inadeguate e non è stato possibile valutare i loro danni o benefici. La task force ha evidenziato la necessità di ulteriori ricerche in questo settore, sia per identificare meglio le persone a rischio di sviluppare la depressione perinatale, sia per raccogliere più dati per supportare o smentire altri possibili interventi.
Marlene Freeman, del Massachusetts General Hospital, Boston, autrice di un commento redazionale alla dichiarazione, sottolinea che la depressione prenatale e quella post-partum colpiscono sia la madre che il bambino. Infatti, la depressione durante la gravidanza può causare parto prematuro, basso peso alla nascita e a lungo termine problemi di temperamento e comportamentali. La depressione post-partum può a sua volta influenzare il legame genitore-figlio, l’allattamento al seno e lo sviluppo del bambino. «Per questi motivi, la prevenzione mirata della depressione perinatale è importante, e se fatta con successo potrà migliorare una vasta gamma di esiti per le donne e i loro bambini» scrive l’editorialista. Ovviamente la messa in pratica delle raccomandazioni porta con sé problemi attuativi non indifferenti, tra cui non ultimo quello economico, ma Freeman si dice convinta che se il sistema di assistenza sanitaria sarà in grado di fare gli investimenti necessari per attuare queste raccomandazioni, esse potranno restituire grandi dividendi sotto forma di un maggiore benessere delle madri e della loro prole.
JAMA. 2019. doi: 10.1001/jama.2019.0007
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30747971
JAMA. 2019. doi: 10.1001/jama.2018.21247
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30747953