Il lavoro appena pubblicato su The Journal of Nutrition conclude che sia il consumo di grano integrale sia quello di segale integrale hanno esercitato effetti benefici sulla produzione di butirrato, sulla regolarità intestinale e sulle sensazioni di gonfiore e affaticamento, supportando così la salute intestinale complessiva.
Risultato ottenuto senza aver alterato la composizione del microbiota intestinale. Questi i risultati raccolti in un trial randomizzato che ha coinvolto 70 adulti in sovrappeso sani durato 6 settimane: un campione di feci spot è stato raccolto e analizzato per gli acidi grassi a catena corta e la composizione del microbiota è stata valutata attraverso l’uso delle recenti tecniche di sequenziamento high-throughput.
I sintomi gastrointestinali e la regolarità del transito sono stati valutati mediante questionari prima dell’inizio del piano alimentare e dopo le settimane 2, 4 e 6. Lo studio non ha evidenziato la superiorità di un cereale sull’altro e in questo si differenzia da alcune evidenze presenti in letteratura che vorrebbero il grano integrale con effetti più pronunciati sulle concentrazioni di butirrato rispetto alla segale. Gli acidi grassi a catena corta sono prodotti dalla fermentazione dei carboidrati, fibre alimentari e soprattutto l’amido resistente, ma in questo studio non sono state misurate queste variabili della dieta e questo potrebbe spiegare i risultati ottenuti.
Vuholm S, Nielsen DS, Iversen KN, Suhr J, Westermann P, Krych L, Andersen JR, Kristensen M. Whole-Grain Rye and Wheat Affect Some Markers of Gut Health without Altering the Fecal Microbiota in Healthy Overweight Adults: A 6-Week Randomized Trial. J Nutr. 2017 Nov;147(11):2067-2075.