La review fresca di pubblicazione su Journal of Functional Foods prende in esame la maggior parte dei nutraceutici a oggi conosciuti e utilizzati nella pratica clinica per supportare la salute delle ossa. E riserva non poche sorprese. Calcio, magnesio, potassio e rame concorrono alla salute dell’osso, ma se è scontato che vadano corrette le carenze, va posta attenzione ad evitare gli eccessi. Il boro stabilizza e aumenta l’emivita della vitamina D e degli estrogeni e quindi mostra risultati positivi anche se non ci sono livelli raccomandati per l’assunzione di boro (3 mg/die è associato a guadagni nel peso osseo). Tra le sostanze fitochimiche per le ossa spiccano quelle che aumentano l’attività estrogenica, potenziando l’azione protettiva dell’estrogeno sulle ossa, ma anche la cipolla, il cui succo inibisce il riassorbimento dell’osso e la differenziazione dell’osteoclasto, e la famiglia degli agrumi, fonte naturale di esperidina. Utilizzando le fonti alimentari non dovrebbero mancare nella dieta post-menopausale nemmeno prugne, frutti di bosco, latticini, tè verde, fonti di PUFA e mantenere un occhio di riguardo per la salute del microbiota intestinale. Di fatto tutti i functional foods presi in considerazione hanno solidi dati per poter essere di supporto alla salute delle ossa, ma devono essere condotti studi clinici approfonditi per il regime posologico, la sicurezza e l’efficacia. Interessante il fatto che gli autori abbiano incluso nella disamina anche l’effetto del modello dietetico, mettendo in luce come una dieta DASH, nata per la gestione dell’ipertensione, abbia un effetto favorevole sulla salute delle ossa sia perché è una dieta ricca di calcio sia perché ha un basso carico acido e un alto contenuto di potassio e magnesio. Promossa anche la dieta mediterranea, ricca di agenti antiossidanti, antinfiammatori e alcalinizzanti naturali che contribuiscono agli effetti protettivi dell’osso.
Fonti:
Richa Rajput, Sarika Wairkar, RamGaud. Journal of Functional Foods, Volume 47, agosto 2018, Pages 480-490