Monografia: Ortica ,una pianta molto comune dai riconosciuti effetti benefici sulla salute
L’ortica, per le sue proprietà, è utile nel trattamento di molteplici malattie; Nonché, le sue foglie sono un buon apporto di proteine tale per cui essa è usata anche come alimento.
L’ortica, per le sue proprietà, è utile nel trattamento di molteplici malattie; Nonché, le sue foglie sono un buon apporto di proteine tale per cui essa è usata anche come alimento.
L’Urtica dioica L. (Fam. Urticaceae), comunemente conosciuta come ortica comune o ortica, è una pianta erbacea perenne diffusa in ogni parte del mondo, dall’Europa all’Asia, dal Nord Africa al Nord America. Cresce fino a 1,2-1,8 metri di altezza e produce numerosi gambi eretti e filiformi che sostengono le foglie ruvide e seghettate e piccoli fiori di colore verdastro-brunastro che sporgono come infiorescenze ascellari.1-4 I gambi e le parti inferiori delle foglie sono ricoperte di peli chiamati tricomi. A contatto con la pelle, i tricomi pungenti rilasciano un cocktail chimico in grado di provocare irritazione cutanea localizzata. E’ da questa reazione che deriva il nome comune di questa specie.1, 5
La famiglia botanica delle Urticaceae include circa 500 specie conosciute, distribuite principalmente nelle zone tropicali.1 Il genere Urtica, il cui nome deriva dal latino uro (bruciare) e urere (pungiglione), è costituito da piante erbacee annuali e perenni note per le proprietà urticanti dei peli che ricoprono foglie e gambi.1, 2, 6 (il nome anglosassone “Nettle” o “Stinging nettle” sta per “ago”). La specie Urtica urentissima Comm. ex Pers. (nome dubbio secondo la banca dati “The Plant List”)7, trovata sull’isola di Giava, provoca bruciori che possono durare un intero anno e secondo quanto riferito può anche essere letale. L’Urtica dioica L., a confronto, è una specie più docile con una lunga storia d’uso sia come alimento che per i suoi effetti benefici.1, 2, 8
Si tratta di una pianta ampiamente diffusa in Europa, Asia, Nord Africa e Nord America, soprattutto nelle zone a clima temperato.1 Nel Nord America, l’U. dioica è stata naturalizzata in ogni Stato eccetto che nelle Hawaii.1 Vi sono almeno sei sottospecie di U. dioica, alcune delle quali sono state in precedenza classificate come specie separate. Tra queste l’Urtica dioica subsp. galeopsifolia è l’unica priva di peli urticanti.1
PROFILO NUTRIZIONALE E CARATTERIZZAZIONE FITOCHIMICA
Le foglie di ortica apportano energia e sono una buona fonte di proteine, fibre e composti bioattivi con funzioni benefiche sulla salute,8 tra cui le vitamine A, C e K, gli acidi grassi essenziali acido α-linoleico ed acido linoleico e minerali come ferro, manganese, potassio e calcio (Tabella a lato – fonte USDA).2, 8-10 Le foglie di ortica contengono inoltre 9 carotenoidi, tra cui luteina e β-carotene e loro isomeri, cumarine, flavonoidi, acidi fenolici, tannini, acidi organici, silicati idrosolubili e clorofilla.2, 9, 11
Gli effetti benefici dell’ortica sono probabilmente correlati al suo abbondante contenuto in composti fenolici, quali acido caffeico, acido ferulico, esculetina, scopoletina, kaempferolo, quercetina, quercitrina, rutina e glicoproteine.2
Le foglie di ortica si possono mangiare cotte come gli spinaci (Spinacia oleracea L., Fam. Amaranthaceae); il trattamento termico disattivando i composti pungenti rende le foglie della pianta sicure per il consumo umano.12 Rispetto allo spinacio, le foglie di ortica hanno livelli più elevati di tutti gli amminoacidi essenziali, tranne leucina e lisina.13
Le foglie giovani sono più tenere, pungono meno e hanno un contenuto più elevato di ferro e manganese rispetto alle foglie mature.5 Tuttavia, le piante di ortica dai 2 anni in su contengono livelli più elevati di clorofilla e carotenoidi rispetto alle piante più giovani. Le foglie giovani raccolte all’inizio della primavera possono anche essere essiccate per preparare infusi, zuppe e prodotti da forno. La foglia di ortica conserva una parte significativa di vitamine, minerali e nutrienti essenziali anche dopo che sono state sbollentate o cotte/bollite prima di essere congelate. Per preparare un infuso di ortica che conservi un’elevata concentrazione di vitamina C, uno studio ha confermato che il tempo di macerazione ottimale è 10 minuti alla temperatura di 60 °C.9
NUTRIENTI |
VALORI MEDI RIFERITI A 100 G DI FOGLIE DI ORTICA SBOLLENTATE |
Energia |
42 kcal |
Grassi |
0,11 g |
Carboidrati di cui zuccheri |
7,49 g 0,25 g |
Fibre |
6,9 g |
Proteine |
2,71 g |
Minerali |
|
Calcio |
481 mg (60,1% VNR*) |
Ferro |
1,64 mg |
Magnesio |
57 mg (15,2% VNR*) |
Fosforo |
71 mg |
Potassio |
334 mg (16,7% VNR*) |
Sodio |
4 mg |
Zinco |
0,34 mg |
Vitamine |
|
Vitamina C |
273 mg (341,3% VNR*) |
Tiamina |
0,008 mg |
Riboflavina |
0,160 mg |
Niacina |
0,388 mg |
Vitamina B6 |
0,103 mg |
Folato |
14 g |
Vitamina A (RAE) |
704,3 g (88% VNR*) |
Vitamina K |
498,6,6 g (664,8% VNR*) |
STORIA D’USO E UTILIZZI ATTUALI
Alcuni considerano l’ortica un’erbaccia fastidiosa, ma la sua lunga storia d’uso racconta ben altro. L’ortica era usata come fonte di fibra (radice), come soluzione colorante (foglia e rizoma), come alimento/foraggio (foglia) e a scopo medicinale (foglia, rizoma/radice e seme).2, 9
Fin dall’antichità, l’ortica è stata utilizzata come fonte vegetale di fibre in alternativa al lino (Linum usitatissimum L., Fam. Linaceae). In Danimarca sono stati ritrovati sudari funebri realizzati usando fibra di ortica, risalenti all’età del bronzo (3.000-2.000 a.C.). I primi europei e gli indigeni americani usavano la fibra di ortica, molto robusta, per fabbricare vele, sacchi di tela, cordame/corde e reti per la pesca.1 In Scozia, il gambo dell’ortica veniva coltivato per ottenere la fibra usata anche per produrre carta su piccola scala. La fibra di ortica fu usata anche durante le due guerre mondiali quando altre colture come il cotone (Gossypium hirsutum L., Fam. Malvaceae) iniziarono a scarseggiare. La fibra di ortica ha un contenuto di cellulosa simile a quello del lino e della canapa (Cannabis spp., Fam. Cannabaceae) ed è molto più resistente sia del lino che del cotone, pur essendo comparabile in robustezza alla fibra ramiè (Boehmeria nivea (L.) Gaudich., Fam. Urticaceae).14
Nei periodi di carestia durante entrambe le guerre mondiali, l’ortica era usata fresca, essiccata, macinata o come insilato per nutrire pollame, bovini, cavalli e maiali.14 I contadini aggiungevano l’ortica ai mangimi per integrare la dieta degli animali, in particolare del pollame. In questo modo, l’apporto di vitamina A aumentava di circa il 60-70% e l’assunzione di proteine del 15-20%, riducendo così il fabbisogno alimentare complessivo all’incirca del 30%. Le galline la cui dieta è integrata con ortiche depongono uova con un tuorlo di un colore giallo più brillante per il maggior contenuto in carotenoidi.14
Considerato, per migliaia di anni, all’interno di numerose culture sia come un cibo nutriente che come una medicina, le foglie di ortica sono state tradizionalmente usate per trattare lo scorbuto, l’anemia, l’artrite, le allergie stagionali, le ferite e l’affaticamento generale, ma anche come diuretico e per stimolare la secrezione pancreatica.11 L’infuso di ortica ha una storia d’uso come tonico purificante e per disintossicare e purificare il sangue.1, 3 Il succo ricavato dalle foglie di ortica era usato per eliminare la forfora dai capelli e per stimolare la crescita degli stessi, ed è oggi utilizzato in Europa come ingrediente funzionale di vari prodotti per la cura dei capelli. L’ortica inoltre è utilizzata come fonte vegetale di caglio per la produzione di formaggio ed è inclusa tra le erbe consumate durante la Pasqua ebraica.1
Le foglie di ortica sono state assunte per migliaia di anni a dosi anche fino a 100 g al giorno.5 Gli antichi egizi bevevano infusi di ortica per alleviare l’artrite ed il dolore lombare.7 Ippocrate (460-377 a.C.) e i primi medici greci usavano l’ortica nel trattamento di più di 60 disturbi. Nel primo e secondo secolo a.C., i medici greci Dioscoride e Galeno, oltre a sfruttare le proprietà diuretiche e lassative delle foglie di ortica, le usavano per il trattamento dell’asma, della pleurite e delle malattie della milza.3 L’erborista del XVI secolo John Gerard usava le foglie di ortica come antidoto contro il veleno.1 La letteratura medica greca del XIX secolo classificava l’ortica come diuretico.5
Si pensa che le proprietà disintossicanti ed anti-infettive dell’ortica siano dovute al suo elevato contenuto di clorofilla. Nella sua opera “De Simplicibus medicaminibus” del II secolo d.C., Galeno raccomandava l’ortica per guarire morsi di cane, ferite da gangrena, gonfiori, epistassi, afte e tigna (micosi causata da alcuni funghi dermatofiti). L’erborista inglese Nicholas Culpeper (XVII secolo) raccomandava di usare una preparazione a base di miele di ortica per trattare ferite e infezioni della pelle, vermi nei bambini, come antidoto contro le punture velenose e per fare gargarismi per le infezioni del cavo orale e della gola.1 Studi recenti sulla clorofilla ne indicano possibili proprietà disintossicanti, anti-cancerogene e la capacità di attenuare gli effetti collaterali di alcuni farmaci.2 Alcuni integratori alimentari presenti sul mercato contengono foglie di ortica come fonte di clorofilla.15 Ricca in vitamina K, l’ortica è usata in polvere come emostatico nei casi di epistassi.1, 3 Le foglie di ortica sono generalmente raccolte in primavera, quando il loro contenuto in principi attivi è più abbondante.1
L’ortica è una pianta selvatica commestibile molto popolare in diversi paesi in via di sviluppo, dove è consumata all’interno di zuppe, con il curry o come verdura cotta. L’aceto o il succo di limone è spesso aggiunto alle preparazioni a base di ortica per migliorarne il sapore ed aumentare l’assorbimento dei minerali.16 In Georgia (Caucaso) la si consuma bollita con noci.
Le foglie di ortica in polvere sono aggiunte all’impasto di pane e pasta per aumentarne il contenuto proteico. Il tenore in proteine dell’ortica è di circa 33,8%, tre volte superiore a quello di cereali come grano (10,6%) e orzo (11,8%).8
Alcuni studi hanno dimostrato che una dieta a basso contenuto di carboidrati e ricca di fibre può contribuire ad una buona salute digestiva. L’ortica polvere ha un basso contenuto di carboidrati con alti livelli di proteine, grassi, fibre e sali minerali. E’ considerata inoltre un alimento a basso indice glicemico. I prodotti a base di cereali arricchiti con ortica polvere possono fornire fibre extra rispetto ai soli cereali integrali, oltre ad una serie di altri ingredienti con effetti benefici sulla salute. L’analisi bromologica di biscotti, pasta e cereali per la prima colazione a base di farina di orzo arricchita con ortica in polvere, ha rivelato un incremento del tenore di proteine, fibre minerali ed altri composti bioattivi, mentre l’apporto calorico complessivo è diminuito.5
L’uso medicinale più antico dell’ortica è la pratica dell’”urticazione”, che prevedeva di applicare sulla pelle le foglie fresche della pianta per stimolare la circolazione, riscaldare le articolazioni e gli arti sfruttando le sue proprietà rubefacenti.5, 8 L’irritazione localizzata indotta dall’ortica è in grado di stimolare una risposta immunitaria e dare sollievo dal dolore terminata l’azione urticante. Era una pratica comune utilizzata per il trattamento dei reumatismi cronici, della letargia, di pazienti in coma o paralizzati e, persino, con tifo o colera.1, 5
La radice d’ortica, per il contenuto elevato in fitosteroli, è usata per alleviare l’infiammazione della ghiandola prostatica e per trattare la gotta, l’orticaria e la varicella.3, 12 Nel 1986, la Commissione tedesca E ha approvato l’uso della radice di ortica, per via orale, come medicinale senza prescrizione per il trattamento dei disturbi urinari associati agli stadi I e II dell’iperplasia prostatica benigna (IPB).16, 17 La monografia EMA sulla radice di ortica ne indica l’uso sicuro per alleviare i disturbi del tratto urinario inferiore correlati a IPB.18
EFFETTI BENEFICI POTENZIALI
Evidenze scientifiche supportano gli effetti ipoglicemizzanti ed antinfiammatori dell’Urtica dioica L. e dei suoi fitocostituenti.3 E’ stato dimostrato che le foglie di ortica, usate sia per via orale che topica, sono in grado di inibire gli enzimi pro-infiammatori.2 Questi risultati suggeriscono che l’ortica può essere un utile adiuvante nella gestione dei processi infiammatori alla base delle malattie croniche. Promettenti sono inoltre i risultati di uno studio che dimostrerebbero la capacità dell’ortica di controllare l’infiammazione associata a diabete mellito, artrite reumatoide e osteoartrosi, rinite allergica (febbre da fieno) e IPB.14
- Diabete mellito
Estratti di foglie di ortica hanno mostrato effetti natriuretici (favoriscono l’eliminazione di sodio con le urine), diuretici ed ipotensivi. Agiscono inoltre sul pancreas stimolando la secrezione di insulina da parte delle isole di Langerhans e hanno un effetto inibitorio sull’alfa-glucosidasi. Uno studio clinico in doppio cieco con il controllo del placebo ha dimostrato la capacità di un estratto idro-alcolico di foglie di ortica di proteggere le cellule beta pancreatiche e di stabilizzare la perossidazione lipidica, effetti probabilmente dovuti ai polifenoli della pianta.19 Gli effetti sulla pressione sanguigna sono direttamente associati alla capacità dell’ortica di aumentare i livelli sierici di ossido nitrico (NO), sostanza con azione rilassante a livello delle pareti dei vasi sanguigni.
Nello stesso studio clinico si è osservato che l’estratto idro-alcolico delle parti aeree di U. dioca, assunto per 8 settimane, contribuisce a migliorare i marcatori delle malattie cardiovascolari e lo stress ossidativo nei pazienti diabetici.19 Al termine dello studio, nei soggetti in trattamento con l’estratto di ortica sono stati rilevati una riduzione statisticamente più significativa della glicemia a digiuno, livelli più bassi di trigliceridi ed un aumento dei livelli di colesterolo HDL (il cosiddetto colesterolo “buono”). La diminuzione dei livelli dell’enzima ALT (alanina amino transferasi) e l’incremento della concentrazione di NO e della superossido dismutasi (SOD), osservati nel contempo, indicano una complessiva riduzione dello stress ossidativo. I risultati di questo studio sostengono l’uso dell’ortica come adiuvante alla terapia convenzionale del diabete di tipo 2 anche al fine di ridurne le complicanze e di tenere sotto controllo i fattori di rischio delle malattie cardiovascolari.
- Artrite reumatoide e osteoartrosi
La forma più comune di artrite è l’artrosi, altre comuni condizioni reumatiche includono la gotta, la fibromialgia e l’artrite reumatoide.20 Studi clinici in cui l’efficacia di estratti di ortica nel trattamento dell’artrite reumatoide, dell’osteoartrosi e della fibromialgia, è stato confrontato con diclofenac, tra i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) di uso più comune, hanno mostrato che l’ortica, somministrata da sola, ha una moderata capacità di alleviare il dolore, ma meno effetti collaterali rispetto al diclofenac.5 Maggior sollievo dal dolore si è ottenuto associando l’estratto di ortica alla terapia farmacologica. In questi casi si è osservata una diminuita assunzione dell’antinfiammatorio.
L’ortica fresca usata topicamente per alleviare il dolore e l’infiammazione agisce allo stesso modo della crema a base di capsaicina: l’istamina rilasciata a seguito del contatto con la pelle provoca un effetto anti-irritante con conseguente irritazione localizzata che va a bloccare i nervi sensoriali afferenti che trasportano il segnale di dolore lontano dall’area di urticazione.5, 21 Tre diversi studi clinici hanno valutato l’efficacia dell’applicazione topica di foglie di ortica nel trattamento del dolore associato all’osteoartrite. I partecipanti a questi 3 studi hanno riportato una significativa riduzione del dolore e dell’uso dei FANS.5 Un piccolo studio clinico ha valutato gli effetti sul sollievo dal dolore di una crema a base di un estratto di ortica in un’emulsione olio-in-acqua in 23 soggetti affetti da osteoartrite.21 La crema è stata applicata due volte al giorno per due settimane. Al termine dello studio, oltre ad aver registrato una riduzione del WOMAC (Western Ontario and Mc Master University) osteoarthritis index (1), considerati i miglioramenti riportati sia in termini di riduzione del dolore che di funzionalità articolare, molti partecipanti allo studio hanno chiesto di continuare il trattamento topico con la crema di ortica.21
(1) WOMAC osteoarthritis index: questionario patologia-specifico su quesiti attinenti a dolore, rigidità articolare e funzione fisica, è lo strumento più utilizzato negli studi clinici per la sua affidabilità e validità per la valutazione di pazienti affetti da osteoartrosi del ginocchio e/o dell’anca.
- Rinite allergica
La rinite allergica è un importante fattore di rischio per lo sviluppo dell’asma.22 I comuni farmaci da banco per i sintomi dell’allergia stagionale sono spesso associati a effetti collaterali quali sonnolenza, secchezza delle fauci e mal di testa. Foglie di ortica liofilizzate sono state usate per trattare i sintomi della rinite allergica. Il congelamento delle foglie fresche di ortica o dei loro estratti, antecedente il processo di liofilizzazione, consente di preservare le ammine bioattive tra cui istamina ed acetilcolina.5 Le foglie di ortica prevengono il rilascio di mediatori pro-infiammatori causa di sintomi allergici come starnuti, congestione nasale o prurito e lacrimazione oculare.2
In uno studio clinico, soggetti con allergie stagionali che hanno assunto, per una settimana, 300 mg/die di un estratto di radice di ortica liofilizzato, hanno riferito un’efficacia superiore al placebo e alla comune terapia farmacologica.5 Tali dati sono smentiti dai risultati di un più recente trial clinico del 2017 in cui soggetti con allergia stagionale ai quali è stato chiesto di assumere 600 mg/die di radice di ortica liofilizzata insieme a 10 mg di un comune antistaminico e di fare lavaggi salini nasali, per un mese, hanno riferito solo un leggero miglioramento dei sintomi.22 Nonostante il profilo di sicurezza e la bassa tossicità associata all’uso della radice di ortica liofilizzata, sono necessari ulteriori studi clinici, qualitativamente superiori, per valutare la reale efficacia di queste preparazioni per alleviare i sintomi associati alle allergie stagionali.
- Iperplasia prostatica benigna (IPB)
L’IPB è una condizione che si manifesta soprattutto nei soggetti anziani e che può portare, da ultimo, a disturbi del basso tratto urinario come dolore e difficoltà nella minzione e nel trattenere l’urina e sintomi post-minzione, compresi sgocciolamento e sensazione di svuotamento incompleto.23 Le terapie farmacologiche comuni per combattere tali disturbi comprendono l’uso di α1-bloccanti e di inibitori della 5α-riduttasi. Entrambi hanno però effetti collaterali indesiderati quali, rispettivamente, l’ipotensione posturale e disfunzioni sessuali.
Vi sono crescenti evidenze a supporto dell’efficacia della radice di ortica come trattamento alternativo sicuro per l’IPB.23 Una meta-analisi del 2016 relativa all’uso clinico dell’estratto della radice di ortica per il trattamento dei disturbi del basso tratto urinario e dell’IPB, conferma che dosi giornaliere di 300-600 mg della radice di questa pianta sono risultate di efficacia superiore rispetto alla terapia farmacologica convenzionale. Nessun soggetto in trattamento con l’estratto della radice di ortica ha riportato reazioni avverse gravi.
CONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI FINALI
L’ortica ha una lunga tradizione d’uso in vari paesi del mondo sia come alimento che come “medicinale” grazie alle sue proprietà benefiche per la salute. Già gli antichi egizi bevevano infusi di foglie di ortica per alleviare i dolori articolari, mentre i Greci ne sfruttavano gli effetti diuretici e depurativi dell’organismo. L’uso della radice di questa pianta è consentito nel trattamento dei disturbi urinari correlati all’iperplasia prostatica benigna (Commissione tedesca E e monografia EMA), effetti oggi supportati da numerose evidenze scientifiche.
Oltre ai benefici riscontrati per le preparazioni a base di radice di ortica nel trattamento dei disturbi del basso tratto urinario e dell’IPB, sono diverse le evidenze scientifiche a supporto degli effetti ipoglicemizzanti ed antinfiammatori di estratti di foglie di Urtica dioica L. e dei suoi fitocostituenti, suggerendone da una parte l’impiego come adiuvante alla terapia convenzionale del diabete tipo 2, allo scopo di ridurre il rischio di complicanze e di diminuire gli effetti collaterali associati al solo consumo di farmaci, dall’altra di alleviare i sintomi delle patologie articolari, in quest’ultimo caso anche con preparazioni topiche.
Alcuni studi stanno approfondendo gli effetti attenuanti di estratti di radice di ortica sui sintomi della rinite allergica per i quali, ad oggi, sono emerse evidenze contrastanti.
Il consumo delle foglie di ortica pone invece alcune sfide, di cui la principale è l’orticaria, l’immediata sensazione di bruciore e prurito che si manifesta al contatto con le foglie di ortica, seguita da una eruzione cutanea di breve durata.4 Chi raccoglie foglie di ortica fresche deve essere prudente ed evitare il contatto diretto con la pelle indossando abiti a manica lunga e guanti. Una volta raccolte, le foglie dovrebbero essere cucinate o cotte al vapore per almeno 10-15 minuti prima di essere ingerite. Il trattamento termico serve a disattivare i composti pungenti dell’ortica.15 Un rimedio tradizionale naturale contro il bruciore provocato dall’ortica è rappresentato da un impacco preparato con le foglie del romice (Rumex spp., Fam. Polygonaceae), una pianta erbacea perenne che cresce generalmente nello stesso habitat dell’ortica.1
Un’ulteriore criticità è la capacità della pianta di (bio)accumulare minerali come il cromo, ma anche metalli pesanti come arsenico e piombo.24 Le ortiche sono comuni nei terreni agricoli e nei frutteti trattati con fertilizzanti e pesticidi. Analisi condotte su foglie di ortica cresciute spontaneamente all’interno di frutteti hanno indicato concentrazioni significativamente più elevate di arsenico e piombo rispetto a quelle provenienti da aree incolte. La coltivazione di ortiche per uso culinario o a scopo medicinale, per garantirne qualità e sicurezza, dovrebbe quindi avvenire in terreni con bassi residui di metalli pesanti e di altri contaminanti.
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