La Hoodia Parviflora è una pianta a forma di cactus appartenente alla famiglia delle Apocinacee originaria del Kalahari, regione desertica nell’Africa meridionale. Tradizionalmente questa pianta era consumata dai Boscimani, popolo del Kalahari, per ridurre il senso di fame e di sete durante i lunghi viaggi di caccia.
L’Hoodia Parviflora è stata infatti studiata a lungo in molti modelli animali ed è risultata avere effetti simili alla Hoodia Goordonii per la riduzione dell’appetito [1].
I GLUCOSIDI STEROIDEI
Attraverso un’analisi in HPLC, l’impronta chimica della Hoodia Parviflora mostra diversi componenti attivi: vitamine, sali minerali e glucosidi steroidei. Questi ultimi sono i principali componenti attivi del prodotto e si suddividono in: Hoodigoside L, Hoodigoside O e Oxigregnano Glicoside Steroideo P57AS3 (P57) (vedi Fig.1)
MECCANISMO D’AZIONE DEI GLUCOSIDI STEROIDEI
Regolazione del senso di sazietà
La sazietà è la sensazione di soddisfazione associata alla soppressione della fame, che normalmente si verifica successivamente al pasto [2]. Questo processo è controllato da numerosi mediatori che, in risposta all’assunzione di cibo, inviano segnali all’ipotalamo per indurre il senso di sazietà e ridurre l’appetito[3](Fig.2).
Il meccanismo d’azione con cui l’Hoodia Parviflora può indurre sazietà è riconducibile all’attività di soppressione dell’appetito svolta da alcuni glucosidi, in particolare il glucoside P57 [4]. Questo glucoside infatti è in grado di attivare selettivamente i recettori TAS2R7 e TAS2R14 presenti nell’intestino, promuovendo la secrezione degli ormoni colecistochinina (CCK), glucagon-like peptide 1 (GLP-1) e peptide YY (PYY). Questi ormoni rallentano lo svuotamento gastrico, stimolano la secrezione di insulina e agiscono sull’ipotalamo per indurre lo stato di sazietà [5].
Recenti studi suggeriscono inoltre come l’attività soppressiva sull’appetito, esercitata dall’ H. parviflora, non sarebbe imputabile unicamente al P57, ma anche ad ulteriori hoodigosidi.
Uno studio eseguito su 60 ratti adulti sani, ha permesso di evidenziare come dopo solo 5 e 14 giorni, il consumo di cibo in seguito all’assunzione giornaliera di 6,5 mg (gruppo P) e 13 mg (gruppo H) di estratto di Hoodia parviflora fosse più basso rispetto agli stessi esemplari che avevano assunto gli estratti di altre specie di Hoodia. I risultati mostrano inoltre che la riduzione del consumo di cibo non sembra essere particolarmente influenzata dall’incremento della dose (Fig. 3).
In Figura 4 si può notare come l’aumento del peso corporeo dei ratti alimentati con l’estratto di Hoodia parviflora sia significativamente inferiore rispetto a quelli alimentati con gli estratti ottenute dalle altre specie di Hoodia.
Andando a quantificare nelle diverse specie di Hoodia il contenuto di hoodigoside P57, è emerso che il suo valore nell’estratto di Hoodia parviflora fosse minore rispetto a quelli delle altre specie (come mostrato in Fig. 5). Questo dato permette di ipotizzare come l’attività di soppressione dell’appetito esercitata della H. parviflora possa essere causata dall’insieme delle sostanze attive in essa contenute, oppure dall’azione di queste nell’incremento dell’attività del P57 stesso [6].
Regolazione dei livelli di insulina e NASH
L’insulina è l’ormone prodotto dal pancreas che stimola l’assunzione del glucosio nelle cellule muscolari e adipose e, insieme al glucagone, partecipa alla regolazione dei livelli ematici di glucosio nel sangue.
Tuttavia, esistono casi di persone insulinoresistenti, in cui le cellule non rispondono correttamente all’azione dell’insulina, diventando così incapaci di assorbire il glucosio. Nell’obesità inoltre, l’insulinoresistenza è spesso associata alla steatosi epatica non alcolica (NASH), un eccessivo accumulo di trigliceridi nel fegato [7].
In uno studio clinico di fase 1, l’Hoodia Parviflora è stata somministrata oralmente alla dose di 0,034 mg/kg per 30 giorni a 10 pazienti, affetti da insulinoresistenza e NASH. L’effetto clinico è stato valutato utilizzando il test di tolleranza al glucosio orale (OGTT) e studiando il profilo lipidico sierico di ogni individuo. I risultati hanno indicato che la somministrazione di Hoodia parviflora ha ridotto i livelli di colesterolo totale, i trigliceridi, LDL e i livelli degli enzimi che indicano lesioni epatiche (es. ALT e AST, vedi Fig. 6).
Anche la risposta infiammatoria è stata modulata: i valori di TNF-ɑ e IL-6 sono diminuiti mentre, il numero di marker di alcune cellule T regolatorie, come CD4+, CD25+, e CD62+, la secrezione di insulina ed i livelli di GLP-1 hanno registrato un incremento. Questi risultati indicano che la pianta possiede anche effetti immunomodulatori [8].
Studi clinici
Per valutare l’efficacia di Satiplus è stato condotto uno studio clinico in singolo cieco, randomizzato, controllato con placebo [9]. Durante lo studio, 204 volontari di età compresa tra i 18 e 64 anni, con peso variabile da normale a obeso, hanno assunto per via orale 3 g di Hoodia Parviflora (per un contenuto di 142,5 mg di glucosidi steroidei) o placebo al giorno per 40 giorni. All’inizio e alla fine dello studio i partecipanti sono stati valutati mediante la misurazione del peso corporeo, del girovita e dell’indice di massa corporea (BMI), senza variazioni del proprio stile di vita. Il gruppo trattato ha mostrato una diminuzione statisticamente significativa dei parametri misurati rispetto al placebo: il 55% di riduzione del peso corporeo rispetto al 31% del gruppo di controllo, il 65% della riduzione del BMI rispetto al 35% del gruppo di controllo ed il 62% della riduzione del circonferenza della vita rispetto al 35% del gruppo di controllo (vedi Fig.7). Nel complesso i partecipanti hanno anche riferito una percezione positiva del prodotto.
Autorizzazione Novel Food
In data 13 Agosto 2018 la Commissione Europea, con regolamento di esecuzione (UE) 2018/1133, ha autorizzato l’utilizzo delle parti aeree essiccate di Hoodia parviflora come Nuovo Alimento, utilizzabile come ingrediente in integratori alimentari, a norma del Regolamento (UE) 2015/2283 [9].
Sicurezza e Dosaggio Consigliato
Hoodia parviflora è stato valutato dall’ EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) come un prodotto sicuro e ben tollerato, utilizzabile come supplemento dietetico.
Il prodotto presenta infatti un rischio d’insorgenza di reazioni allergiche molto basso. I test di screening ELISA svolti hanno rivelato che le proteine contenute non presentato reattività crociata con i principali allergeni alimentari, tra cui arachidi, latte, uova, crostacei, glutine e soia, pertanto non rappresentano un rischio allergenico significativo [10].
È stato valutato anche l’eventuale potenziale mutageno e genotossico, mediante un test di mutazione inversa batterica e un test di aberrazione cromosomica di citotossicità. I risultati di entrambi gli studi in vitro hanno indicato che l’ingrediente non è mutageno o genotossico, né in presenza né in assenza di attivazione metabolica [11].
In seguito sono stati effettuati studi di tossicità subacuta e subcronica in vivo svolti su roditori e successivamente sono stati effettuati due studi su volontari sani.
Alla luce dei risultati ottenuti, la commissione scientifica ha considerato l’assunzione di 0,134 mg di parti aeree essiccate di Hoodia parviflora, per Kg di peso corporeo come la quantità contenuta in un integratore alimentare a poter essere definita sicura.
Considerando il peso medio di un adulto di 70 Kg, ha quindi definito il relativo dosaggio giornaliero massimo pari a 9,4 mg [12].
BIBLIOGRAFIA
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- British Nutrition Foundation, “Understanding satiety: feeling full after a meal,”Available: https://www.nutrition.org.uk/healthyliving/fuller/understanding-satiety-feeling-full-after-a-meal.html. [Accessed September 2017].
- M. Hopkins, J. Blundell, J. Halford, N. King, G. Finlayson, “The Regulation of Food Intake in Humans,” 30 March 2016. [Online]. Available: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK278931/.
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- Safety of dried aerial parts of Hoodia parviflora as a novel food pursuant to Regulation (EC) No 258/97 EFSA Panel on Dietetic Products, Nutrition and Allergies (NDA), Dominique Turck, Jean-Louis Bresson, Barbara Burlingame, Tara Dean, Susan Fairweather-Tait, Marina Heinonen, Karen Ildico Hirsch-Ernst, Inge Mangelsdorf, Harry J McArdle, Androniki Naska, Monika Neuh€auser-Berthold, Gra_zyna Nowicka, Kristina Pentieva, Yolanda Sanz, Alfonso Siani, Anders Sj€odin, Martin Stern, Daniel Tome, Marco Vinceti, Peter Willatts, Karl-Heinz Engel, Rosangela Marchelli, Annette P€oting, Morten Poulsen, Josef Rudolf Schlatter, Reinhard Ackerl and Henk van Loveren., European Food Safety Authority (EFSA) 20 September 2017, doi: 10.2903/j.efsa.2017.5002
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- B. Lynch, A. Lau, N. Baldwin, H Hofman-Hüther, M. R. Bauter, P.A. Marone, “Genotoxicity of dried Hoodia parviflora aerial parts,” Food Chem Toxicol. 2013 May;55:272-8.
- REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2018/1133 DELLA COMMISSIONE del 13 agosto 2018 che autorizza l’immissione sul mercato delle parti aeree essiccate di Hoodia parviflora quale nuovo alimento a norma del regolamento (UE) 2015/2283 del Parlamento europeo e del Consiglio e che modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470 della Commissione