Consumare per tre giorni pane all’orzo aiuta a regolare l’appetito, il controllo del metabolismo e altri parametri importanti per la prevenzione di obesità e sindrome metabolica. Ne sono convinti i ricercatori guidati da Anne Nilsson del Food for health science centre all’Università di Lund, in Svezia, autori di una ricerca da poco pubblicata sulla rivista British journal of nutrition nella quale è stato coinvolto un piccolo gruppo di persone di mezza età senza particolari problemi di salute.
«Studi precedenti hanno suggerito che alcune fibre insolubili possono stimolare la produzione di ormoni intestinali capaci di regolare l’appetito e la risposta all’insulina» spiega la ricercatrice, sottolineando l’importanza di arginare la dilagante epidemia di obesità tipica di molti paesi che aumenta notevolmente i rischi di diabete di tipo 2, malattie cardiache, ictus e tumori.
Nella ricerca, i partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: per tre giorni consecutivi un gruppo ha consumato pane all’orzo nei tre pasti principali (colazione, pranzo e cena), mentre il secondo gruppo ha consumato un comune pane bianco. E al momento della colazione del quarto giorno, i ricercatori hanno prelavato campioni di sangue per valutare alcuni indicatori di rischio di diabete e malattie cardiovascolari come regolazione del glucosio, ormoni gastrointestinali, marcatori di infiammazione e di fermentazione a livello del colon. «Chi aveva consumato il pane all’orzo preparato per lo studio ha mostrato tra l’altro un aumento del livello nel sangue degli ormoni intestinali e una diminuzione dell’insulina e dei livelli di glucosio» afferma Nilsson aggiungendo tra gli effetti positivi per la salute del consumo di pane all’orzo anche un maggior controllo dell’appetito e una maggiore sensibilità all’insulina.
Come spiegano gli autori i benefici partono quando le fibre alimentari contenute nell’orzo raggiungono l’intestino dove aumentano i batteri “buoni” e inducono la produzione di specifici ormoni. «Ci ha sorpresi il fatto che scegliere le giuste fibre possa generare tali benefici in così poco tempo» spiega Nilsson, «con il tempo tale effetto positivo potrebbe aiutare a prevenire sia malattie cardiovascolari sia diabete»
Fonte: dica33.it