L’efficacia della pianta in ambito dermatologico trova conferma anche in alcuni studi scientifici. Ad esempio, Khan e Amir hanno studiato la modifica di parametri meccanici della cute a seguito dell’applicazione di una crema di calendula. In particolare, si sono concentrati sull’elasticità, idratazione e affaticamento della cute, registrando gli effetti ogni settimana per 8 settimane. Al termine del trattamento, la crema di calendula ha riportato dei significativi miglioramenti all’idratazione e alla consistenza della pelle se confrontata con placebo. Una via meno tradizionale di utilizzo della calendula è quella rettale, come impiegata nello studio di fase III condotto nel 2017 da Cimino e Morgia. IN questo caso, gli autori hanno voluto dimostrare l’efficacia di una combinazione tra curcumina ed estratto di calendula per il trattamento di prostatiti croniche o sindrome di dolore pelvico. Le supposte erano formulate per contenere 350mg di curcumina e 80 mg di estratto di calendula e furono somministrate una volta al giorno per 1 mese. Al termine del trattamento, gli studiosi hanno registrato degli importanti miglioramenti attribuibili alla riduzione delle citochine e cellule pro-infiammatorie. Questo si è tradotto in un miglioramento nel flusso urinario, nei sintomi generali e anche nell’eiaculazione precoce.
Sempre a livello intimo, alcuni autori lo hanno utilizzato in confronto al clotrimazolo per il trattamento delle candidosi vaginali. In questo studio, si sono valutate sia i sintomi di candidosi, (primo follow up dopo 10-15 giorni), sia il miglioramento dell’attività sessuale (secondo follow up 30-35 giorni). Nelle pazienti trattate con calendula, il miglioramento dei sintomi della candidosi è risultato inferiore al clotrimazolo nel primo controllo, mentre è risultato superiore nel secondo. La funzione sessuale è risultata migliorata con entrambi I trattamenti. Sembra quindi che la crema a base di calendula abbia degli effetti più ritardati, ma che si protraggono maggiormente nel tempo. Chiudiamo infine con un ultimo articolo riguardante l’utilizzo più tipico della calendula, ovvero le dermatiti. Ed in particolare le dermatiti da pannolino. In questa situazione, gli studiosi hanno pensato di applicare una crema a base di aloe (delle cui proprietà abbiamo parlato in QUESTO precedente articolo) o un unguento di calendula. Il trattamento era effettuato 3 volte al giorno per 10 giorni. A parità di efficacia, I bambini trattati con calendula hanno dimostrato meno rash rispetto a quelli trattati con aloe. Certo anche la differenza di base può contribuire in questo caso all’effetto finale, ad ogni modo entrambi i trattamenti si sono rivelati efficaci per il trattamento delle dermatiti da pannolino, con un margine di sicurezza rassicurante.