«La ricerca scientifica ha confermato i benefici clinici ed economici del trattamento dietetico conservativo nella malattia renale cronica tramite diete ipoproteiche ed eventuale supplementazione con chetoanaloghi e amminoacidi essenziali» ha affermato l’esperto «i nutraceutici non contribuiscono soltanto al mantenimento della salute e del benessere della popolazione, ma anche alla sostenibilità economica del servizio sanitario». È stato inoltre sottolineato il ruolo che il farmacista assume in un contesto di invecchiamento della popolazione per l’affermarsi di un modello virtuoso che potrebbe contribuire al contenimento dei costi del Ssn, abituando il paziente ad adottare atteggiamenti che prevengano l’insorgere di patologie in particolare, quelle legate alla salute delle ossa, al colesterolo alto, all’ipertensione, al diabete, all’apparato circolatorio. «L’integratore alimentare» ha commentato Marco Testa, presidente FederSalus «si è progressivamente affermato con un ruolo funzionale per affrontare e gestire specifiche esigenze di trattamento e prevenzione di malattie promuovendo il mantenimento della salute». Gli integratori, si legge in una nota di Federsalus, «sono la seconda categoria nel canale farmacia subito dopo il farmaco branded. Il mercato totale degli integratori sviluppa nell’anno mobile terminante a gennaio 2017 un valore di quasi 2,8 miliardi di euro che si traduce in circa 196,7 milioni di confezioni vendute. Il trend a valore si conferma positivo registrando un incremento del +7,7% rispetto all’anno mobile terminante a gennaio 2016. Tale trend positivo è sempre guidato dal canale farmacia dove gli acquisti si concentrano con una quota del 92,4%»