Tutti gli studi tranne uno prevedevano la valutazione dell’assunzione di magnesio con un questionario validato sulle frequenze degli alimenti. Anche se il magnesio non appare associato con il rischio di malattie cardiovascolari (comprese coronaropatie e ictus), i livelli più alti di assunzione risultano essere associati a un rischio di coronaropatie del 10% inferiore (rischio relativo [RR] 0,90; 95% CI 0.80-0.99). Analoga riduzione è stata osservata per l’ictus tra i soggetti con assunzione massima e minima di magnesio, e una ancor maggiore (con un rischio relativo pari a 0,74; 95% CI 0.69-0.80) per il rischio di diabete : «Questa metanalisi fornisce le dimostrazioni epidemiologiche a favore dell’effetto protettivo putativo dell’assunzione di magnesio rispetto a ictus, scompenso cardiaco, diabete e mortalità per tutte le cause» concludono i ricercatori, la cui indagine è stata finanziata dalla Fondazione nazionale cinese delle scienze naturali.
BMC Med 2016; 14:210 7 december 2016
https://bmcmedicine.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12916-016-0742-z