Industria, Istituzioni, farmacisti e medici alla XVIII Convention FederSalus, a Roma il 22 giugno 2017 hanno parlato del ruolo degli integratori nel mercato italiano. La crescita dell’utilizzo di integratori alimentari da parte dei consumatori italiani, sempre più attenti alla cura di sè, rappresenta oggi una grande risorsa non solo per la salute della popolazione, ma anche per la sostenibilità economica del servizio sanitario. Tra gli ospiti Marco Cossolo Presidente Federfarma, Isabella Cecchini di GfK Eurisko, Elerna Folpini di New Line Ricerche di Mercato.
L’integratore alimentare nuovo strumento del Sistema Sanitario
«Abbiamo deciso di chiamare questo appuntamento “Integratore Alimentare Innovazione nell’healthcare” per ragionare insieme sul tema centrale nel futuro del nostro settore. Parlo del ruolo dell’Integratore Alimentare come strumento indispensabile di prevenzione primaria e di gestione della cronicità, il problema principale affrontato dai Sistemi Sanitari maturi» apre così i lavori il neopresidente Andrea Costa. L’invecchiamento della popolazione e le cronicità ad esso connesse rappresentano la grande sfida nella programmazione del Sistema Sanitario. Gli italiani over 65, infatti, arriveranno a costituire nel 2050 oltre il 33% della popolazione. Inoltre, il costo pro capite per il SSN di un senior è quasi 3 volte superiore il costo di un cittadino intorno ai 40 anni.
Le soluzioni che possono essere messe in campo per fronteggiare questa tendenza sono legate alla promozione di stili di vita sani e di una corretta alimentazione in un’ottica di investimento, per garantire il benessere collettivo. Gli integratori alimentari costituiscono uno strumento valido in questa direzione, rappresentando oggi una grande risorsa non solo per la salute della popolazione, ma anche per la sostenibilità economica del servizio sanitario. Promuovere la prevenzione anche attraverso l’utilizzo degli integratori alimentari vuol dire infatti diminuire i costi per cure e ricoveri futuri. Per citare un esempio, le malattie cardiovascolari sono attualmente una delle maggiori cause di morte. I prodotti nutraceutici possono ridurre il colesterolo o ridurre la possibilità di ostruzione delle arterie ritardando per questo la condizione patologica.
L’invecchiamento della popolazione, la progressiva diffusione di una maggiore informazione, consapevolezza e proattività dei consumatori rispetto ai temi della salute hanno stimolato negli ultimi anni un maggiore utilizzo di integratori alimentari in diverse aree di salute.
L’indagine GfK
L’indagine GfK per FederSalus condotta su 6.347 individui rappresentativi della popolazione italiana dai 18 anni in su emerge che 32 milioni di italiani hanno utilizzato un integratore alimentare nell’ultimo anno segno che si affidano alla qualità dei prodotti e ad un comparto che rappresenta un’eccellenza a livello internazionale.
«L’integratore – afferma Isabella Cecchini – Direttrice Dipartimento Ricerche sulla Salute di GfK – risponde in modo allargato alla domanda emergente di salute e prevenzione delle persone: viene utilizzato non solo in un ottica di rinforzo o recupero dell’organismo dopo un periodo di stanchezza o malattia, ma anche – e sempre più – per promuovere il benessere, migliorare le proprie prestazioni fisiche e mentali e prevenire e risolvere disturbi. All’immagine tradizionale dell’integratore legata soprattutto a vitamine e minerali, si affianca un’idea più moderna e allargata dell’integratore inteso come prodotto a base di nutrienti, principi attivi utili per il funzionamento dell’organismo, strettamente connessa alla promozione del benessere e alla prevenzione.
Ampio e articolato l’universo dei prodotti conosciuti e utilizzati. Mediamente una persona consuma oltre 2 tipologie diverse di integratore (2,5 in media): principalmente vitamine, sali minerali, tonici/energizzanti, fermenti lattici, prodotti per le difese immunitari ma anche prodotti più specifici per la prevenzione cardiovascolare, ossa e articolazioni, per l’ansia e i disturbi del sonno, per la memoria, il controllo peso, menopausa e prostata, disturbi intestinali ed altri integratori per la prevenzione e la gestione di piccoli disturbi».
Un mercato da regolamentare
«Qualità e innovazione sono due fattori imprescindibili del settore – afferma Andrea Costa, Presidente FederSalus -. È importante trasferire ai Decision Makers tutti gli elementi affinché venga definito un sistema di regole che favorisca l’accesso dei nostri prodotti a nuovi mercati e valorizzi le buone pratiche di fabbricazione cui aderiamo. È importante che l’identità assunta oggi dall’integratore alimentare venga riconosciuta a Roma e a Bruxelles e che le Istituzioni prendano consapevolezza di un comparto che investe e innova contribuendo attivamente alla crescita del sistema Paese».