Come avvenuto in altri settori, la diffusione di internet ha influenzato gli atteggiamenti di acquisto degli integratori alimentari e anche l’approccio dei consumatori europei verso i canali di vendita.
Tuttavia oggi in Europa la farmacia rimane il principale canale di vendita degli integratori alimentari. In particolare, mentre nell’area del mercato occidentale è cresciuta negli ultimi anni la competizione tra i canali di vendita, e la farmacia ha ceduto quote a favore dei Grocery Retailers (22%) e dell’Internet Retailing (9%), nell’area del mercato orientale lo scenario distributivo è ancora dominato dalla farmacia seguita dalla vendita diretta che rappresenta oltre il 12% delle vendite a valore1.
Guardando nello specifico al web, il ruolo che questo canale ha assunto nella distribuzione degli integratori alimentari varia da Paese a Paese e si inserisce in un modello distributivo tipico di ciascun mercato.
Il peso maggiore di internet come canale di vendita si riscontra nel mercato inglese con una quota superiore al 24% e la crescita assoluta più rilevante e pari a sei punti percentuali a partire dal 2010, seguono la Francia e il Belgio con valori intorno al 10% e infine la Germania con il 7,5%.
È più contenuto, invece, il posizionamento di internet come canale retail nei mercati polacco e russo, dove cresce il canale della vendita diretta, e impercettibile nel mercato spagnolo.
Assolutamente peculiare è infine il modello distributivo italiano che si incentra quasi esclusivamente sulla farmacia, dove si registra circa il 92% delle vendite. Un modello che vede oggi gli integratori completamente integrati nella proposta di salute del canale e che si fonda su una relazione, rafforzatasi nel tempo, tra un consumatore sempre più evoluto e attento alla salute, medico e farmacista che diventano punto di riferimento per offrire consigli e indicazioni sull’uso appropriato degli integratori e aziende produttrici sempre più propense ad implementare strategie di promozione e informazione rivolte sia alla classe medica che al mondo della farmacia.
In questo contesto l’acquisto on line di integratori alimentari è assolutamente ridotto con un valore stimato intorno ai 39 milioni di euro2 e con il 3% dei consumatori che lo individua come luogo di acquisto degli integratori alimentari. Al contrario il web risulta molto importante nel nostro Paese per la ricerca di informazioni sugli integratori alimentari sia per gli utilizzatori (68% degli italiani) che per i medici che affiancano sempre più l’on-line alla fonti tradizionali di aggiornamento3.
A contenere probabilmente il ruolo di internet in questa fase è anche un aspetto non trascurabile nel modello di comportamento del consumatore italiano rappresentato dal ruolo del punto vendita, e nello specifico della farmacia, che non è solo il luogo dove si accede al prodotto ma è anche il luogo dove si cerca di acquisire informazioni e competenze sull’utilizzo. Il 13% degli italiani, infatti, non prende in considerazione l’acquisto online per la mancata possibilità di interagire con il responsabile del punto vendita e l’11% abbandona l’idea dell’acquisto online in quanto non può fisicamente vedere il prodotto4.
Sarà importante monitorare gli sviluppi del web alla luce della direttiva europea 2011/62/UE che abilita anche in Italia le farmacie, le parafarmacie ed i “corner della salute” della distribuzione organizzata a vendere on line medicinali senza obbligo di prescrizione a fronte di una specifica autorizzazione e successiva registrazione ed ottenimento del logo identificativo nazionale da parte del Ministero della Salute.
1Fonte dati Euromonitor international evento FederSalus 29 maggio 2015 Lodi.
2Fonte dati: stima Euromonitor international 2015
3GfK per FederSalus Cosmofarma 2016
4Fonte: Nielsen novembre 2015