Negli ultimi anni gli italiani (in salute e non) hanno mostrato di essere attenti e orientati ad acquisire competenze nella gestione della propria salute, che si configura sempre di più come un progetto individuale.
Il tema della salute è trasversale alle diverse fasce di età e ad accomunare gli italiani è piuttosto un insieme di valori, bisogni e tendenze, quali l’atteggiamento progettuale verso la salute, l’orientamento alla qualità e alla conoscenza, la relazione articolata con i diversi mezzi di comunicazione e la propensione all’innovazione nei consumi.
La dimostrazione di questa tendenza sono i comportamenti preventivi: da una maggiore propensione ai controlli fino ad un’attenzione crescente verso l’alimentazione controllata, lo svolgimento di attività fisica e la riduzione delle cattive abitudini come quella del fumo.
Figura 1: macro trend in ambito salute
Tra i comportamenti orientati al mantenimento della salute rientra anche l’utilizzo degli integratori alimentari. Dal 2008 al 2016, infatti, i consumi di integratori alimentari hanno registrato un tasso di crescita annuale medio del 9,1% circa1. I risultati raggiunti dal settore degli integratori alimentari si confermano molto positivi anche nel primo bimestre 2017, così come hanno evidenziato gli ultimi dati di New Line Ricerche di mercato e IRi per FederSalus. È utile inoltre approfondire questi numeri con l’altra faccia dell’analisi, che fotografa l’incidenza dei disturbi cronici nella popolazione italiana adulta segmentata per fasce di età. Si evidenzia che i disturbi cronici sono maggiormente concentrati nel segmento di popolazione sopra i 64 anni di età.
Figura 2: Gli italiani e la salute, i disturbi cronici
A fronte di questo trend generale, è interessante isolare all’interno dei senior tra i 55 e i 74 anni di età il segmento degli Active Ageing, che rappresenta oltre 2 milioni e mezzo di italiani.
Gli Active Ageing, attivi e fortemente orientati alla salute grazie all’adozione di uno stile di vita sano e di atteggiamenti preventivi, intraprendono infatti comportamenti virtuosi.
Questa fascia di popolazione può costituire un modello di comportamento da prendere sempre più in considerazione anche in ottica di potenziali risparmi significativi per il Servizio Sanitario Nazionale. È questo il messaggio che FederSalus ha voluto sottolineare nell’ambito dei ultimi eventi di riferimento per il settore, quali FarmacistaPiù e NUTRA DAYs.
A supporto di questo modello sono già disponibili diversi studi di impatto dell’utilizzo degli integratori alimentari per la riduzione dei costi del Sistema Sanitario Nazionale, che evidenziano ad esempio i benefici clinici ed economici dell’impiego di acido folico nella prevenzione dei difetti del tubo neurale, dell’utilizzo di integratori di Omega 3 nella prevenzione cardiovascolare secondaria e della supplementazione di Vitamina K per la prevenzione delle fratture nelle donne in fase postmenopausale2.
Dal lato del SSN, nel 2016 si è rilevata una riduzione delle perdite a flettere sono soprattutto le perdite delle Regioni in Piano di rientro.Tuttavia permangano d difficoltà legate ai trend demografici, all’invecchiamento della popolazione e alla gestione delle cronicità3.
Figura 3: Un nuovo segmento all’interno dei Senior gli Active Aging
1Fonte: elaborazione su dati Nielsen Scantrack Totale Farmacia, Paraf., GDO 2008 – 2014, dati New Line Ricerche di Mercato e IRi 2015 – 2016
2Fonte: analisi Prof. Giorgio L. Colombo Dip. Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Pavia, S.A.V.E. Studi Analisi Valutazioni Economiche, Milano
3 Fonte: Corte dei Conti, Sezioni Riunite in Sede di Controllo “Rapporto 2017 sul coordinamento della finanza pubblica”, 5 aprile 2017