Lo stress ossidativo è correlato ad una eccessiva presenza di sostanze proossidanti, inclusi i radicali liberi, che possono provocare, oltre ad altri fenomeni, l’ossidazione di lipidi e proteine nei componenti del sistema emostatico (plasma sanguigno e piastrine), aumentandone la reattività e stimolando la coagulazione, processo che può contribuire allo sviluppo di varie condizioni patologiche del sistema cardiovascolare, come la trombosi e l’aterosclerosi. La ricerca scientifica si sta ora orientando verso l’individuazione di sostanze di origine naturale che siano in grado di esercitare effetti sia antiossidanti che anticoagulanti utili nella prevenzione e nel trattamento dei disturbi cardiovascolari.
Le foglie e i fiori di tarassaco (Taraxacum officinale (L.) Weber ex F.H.Wigg.) contengono composti polifenolici (acidi idrossicinnamici e flavonoidi) conosciuti per le loro proprietà antiossidanti ed ipocolesterolemiche. In precedenti studi in vitro, frazioni alcoliche standardizzate di petali e foglie di tarassaco, contenenti acidi idrossicinnamici (HCA) e flavonoidi, hanno mostrato la capacità di ridurre lo stress ossidativo nel plasma umano e nelle piastrine, inibendo la perossidazione lipidica e la carbonilazione delle proteine. Inoltre, frazioni di tarassaco arricchite con HCA, ottenute sia dalle foglie che dai petali, hanno esibito un’influenza positiva sull’attività di coagulazione del plasma sanguigno.
Lo stesso gruppo di ricerca ha quindi condotto uno studio su animali per capire se tali effetti si verifichino anche in vivo. Ratti maschi albino Wistar sono stati divisi in 3 gruppi da 6 animali ciascuno: il gruppo 1 (controllo) era alimentato con una dieta standard, mentre la dieta dei gruppi 2 e 3 è stata integrata, per un periodo di 4 settimane, con frazioni alcoliche di foglie o petali di tarassaco (*) (11,9 ± 0,6 mg/die) con un apporto giornaliero, rispettivamente, di 4,10 ± 0.05 mg e 1,41 ± 0.07 mg di acido cicorico, il principale HCA presente in questa pianta. Al termine del periodo sperimentale, nei ratti ai quali sono state somministrate le frazioni di foglie e petali di tarassaco, non si è osservata alcuna variazione significativa della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, mentre la concentrazione plasmatica dei trigliceridi si è abbassata con entrambe le frazioni, sebbene la significatività dei dati sia stata raggiunta solo con l’estratto delle foglie. Con tale preparazione si è registrata, inoltre, rispetto al controllo, una significativa diminuzione dei livelli plasmatici di colesterolo totale, così come dell’indice di aterogenicità del plasma (AIP) e dell’indice di combinazione delle lipoproteine (LCI), abbassando di conseguenza il rischio cardiovascolare. Entrambe le frazioni di foglie e petali hanno aumentato il numero di gruppi tiolici nel plasma sanguigno, rispetto al gruppo controllo, ma la significatività del dato si è raggiunta solo con i petali, mentre solo con la frazione fogliare si è ottenuta un’importante riduzione dei livelli di carbonilazione delle proteine plasmatiche. Una significativa diminuzione dei gruppi carbonilici è stata anche osservata negli omogenati di fegato dei ratti la cui dieta è stata integrata con le frazioni di petalo di tarassaco.
Questi risultati, che indicano un effetto protettivo delle frazioni fenoliche del tarassaco sul plasma sanguigno, rafforzano la possibilità che questa pianta possa avere un ruolo benefico come agente di protezione contro lo stress ossidativo delle proteine, mentre l’effetto preventivo sull’ossidazione dei lipidi è dubbio, considerando la scarsa influenza delle frazioni di tarassaco sui biomarcatori della perossidazione lipidica nel plasma sanguigno e negli omogenati di cuore e fegato, misurati attraverso i livelli di TBARS (sostanze reattive all’acido tiobarbiturico). Dagli esperimenti sulla reattività vascolare si è osservata una riduzione della risposta contrattile, generata da una singola dose di noradrenalina, negli anelli aortici dei ratti trattati con frazioni di petali e foglie di tarassaco. L’integrazione con le frazioni di foglie ha inoltre provocato un aumento della risposta aortica al pinacidil, che apre i canali del potassio sensibili all’ATP producendo vasodilatazione. Questi risultati indicano la sovraregolazione dei canali del potassio e l’aumento della biodisponibilità di NO (monossido di azoto) nelle arterie. I risultati di questo studio rafforzano il concetto che le frazioni di Taraxacum officinale e i loro componenti, in particolare gli HCA, possano avere una serie di effetti benefici per il nostro sistema cardiovascolare, effetti che tuttavia necessitano di ulteriori conferme in studi clinici sull’uomo.
(*) Frazione alcolica delle foglie: contiene una quantità di HCA pari a 420 mg/g su peso secco con 350 mg/g (83%) di acido cicorico; la
frazione alcolica dei petali contiene 214 mg/g su p.s. di HCA con una quantità di acido cicorico di 117 mg/g p.s. (55%)
FONTE: Antioxidants. DOI: 10.3390/antiox9020131. Phenolic Fractions from Dandelion Leaves and Petals as Modulators of the Antioxidant
Status and Lipid Profile in an In Vivo Study. AUTORI: M. Majewski, B. Lis, J. Juskiewicz, K. Ognik, M. Borkowska-Sztachanska, D. Jedrejek,
- Stochmal, B. Olas.