Non basta essere sul web con un sito aziendale per rispondere al bisogno dei pazienti di informazioni, ma bisogna avere siti “moderni” e attivi. Delle 349 aziende italiane che si occupano di integratori alimentari e censite da Digitalforbusiness, 289 (più dell’80%) hanno un sito aziendale, ma quasi nel 50% dei casi il sito non è responsive, parla solo di azienda, della sua storia e non fornisce alcuna informazione sui prodotti (spesso non è presente neppure un listino). E allora?
Allora, sono occasioni che si perdono! Secondo i dati Audiweb (report “La diffusione di internet e la total digital audience in Italia”, nel 2015 ogni giorno si sono collegati a internet quasi 22 milioni di italiani; 17,6 milioni hanno preferito lo smartphone o il tablet al desktop. Quindi avere un sito aziendale che non è responsivo ai dispositivi mobili è un problema, non solo per l’indicizzazione da parte di Google, ma anche e soprattutto per i potenziali clienti. Facciamo un esempio. In farmacia entra un cliente che cercando un prodotto per risolvere un suo bisogno di salute e benessere. Sullo scaffale gli si aprono diverse opportunità, tutte molto simili, con nomi e brand diversi. Per sciogliere i propri dubbi, il consumatore moderno, soprattutto se giovane, cerca informazioni sui prodotti in internet attraverso lo smartphone. Approderà nei siti aziendali e, ammesso che ci siano informazioni sul prodotto, quale tipo di sito lo porterà ad acquistare? Il sito, anche ben fatto e completo dal punto di vista dei contenuti, ma difficile da consultare perchè le pagine non si riconfigurano, o il sito facilmente navigabile e fruibile, anche se meno valido dal punto di vista scientifico? La risposta sta nella cosidetta “user experience”, ovvero il consumatore tende ad acquistare non necessariamente il prodotto migliore, ma il prodotto più facile da raggiungere.
Il sito deve essere cliente-centrico
«Le aziende devono imparare a pensare in modo cliente-centrico e non sito-centrico- ha commentato Flavio D’Annunzio CEO di Digital for Business- Se il cliente usa il cellulare, allora il tuo sito deve essere responsivo, non c’è altra soluzione».
Per le aziende che si occupano di integratori alimentari, è bene poi considerare quanto si stia diffondendo la propensione ad acquistare questo tipo di prodotti online.
Lo conferma anche la recente indagine condotta dall’Unione Consumatori, dalla quale emerge che il 29% dei soggetti compra o è disposto ad acquistare online gli integratori alimentari. Per vincere la partita dell’e-commerce non basta solo avere una piattaforma adeguata, MA la piattaforma e-commerce deve essere inserita o supportata da un sito che conquisti la fiducia del suo utente. Dall’indagine emerge , infatti, che ben il 46% dei consumatori (quasi uno su due!!) non si fida ad acquistare gli integratori alimentari online. Può essere dovuto al timore di inserire nel web i dati della carta di credito (ma con tutti i sistemi di protezione che ci sono ora), oppure alladella qualità del prodotto (da dove arriveranno?). È proprio questa la leva da sfruttare, come ha spiegato Flavio D’Annunzio: «Il consumatore va guidato in un percorso di fiducia. Per questo è fondamentale per le aziende avere un sito aziendale capace di comunicare con i suoi utenti e quindi dare fiducia rispondendo ai loro bisogni ».
Allora bisogna mettersi al lavoro, rimboccarsi le maniche e saltare sul treno della trasformazione digitale, sul quale sono già saliti non solo i pazienti ma anche i medici.
Secondo un’indagine condotta da GfKEurisko, agli incontri con gli ISF, alle riviste specializzate e ai congressi e simposi i medici ricorrono sempre più spesso agli strumenti digitali come le newsletter, siti aziendali e di informazione sulla salute e i social media. L’obiettivo a cui mirare è quello di rispondere a un bisogno di informazioni sempre più elevato (sono 4,7 milioni gli italiani che ricevono abitualmente consigli e prescrizioni di integratori alimentari da parte del medico per la gestione o prevenzione di piccoli disturbi), utilizzando gli strumenti di contatto preferiti dagli utenti e quindi piattaforme web collegate ai social media.
Ma attenzione, ancora una volta, non basta creare i presupposti e quindi le piattaforme, per generare valore è fondamentale creare siti attivi, che vengono aggiornati di frequente, con contenuti pensati per gli utenti, per rispondere al loro bisogno di salute e interattivi, per aprire un dialogo tra azienda e consumatore.
Fonte: notiziariochimicofarmaceutico.it