Cumino nero – Un tradizionale rimedio naturale per la salute con potenziali nuove indicazioni
e’ stato evidenziato come il cumino nero sia in grado di modulare il metabolismo di grassi e zuccheri.
Il seme nero del cumino nero (Nigella sativa) è una pianta da fiore originaria dell’Asia e del Mediterraneo. il cumino nero (Nigella sativa) è stato usato per produrre medicine per migliaia di anni.
Il cumino nero (Nigella sativa L.), pianta appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, è un ingrediente culinario tradizionalmente utilizzato in India, nei Paesi arabi, ma anche in Europa, come spezia. Evidenze scientifiche ne supportano l’uso salutistico grazie ai suoi effetti benefici contro diversi disturbi quali asma, pressione alta , diabete, infiammazione, tosse, bronchite, mal di testa, eczemi ecc..
Il seme nero (Nigella sativa) è una pianta da fiore originaria dell’Asia e del Mediterraneo. Il suo seme è stato usato per produrre medicine per migliaia di anni.
Il cumino nero (Nigella sativa) potrebbero avere effetti nel corpo che aiutano a rafforzare il sistema immunitario , combattere il cancro, prevenire la gravidanza, ridurre il gonfiore e ridurre le reazioni allergiche agendo come antistaminico.
Le persone usano comunemente i semi di cumino nero (Nigella sativa) per l’asma, la febbre da fieno, il diabete, la pressione alta, l’eczema, la perdita di peso, i crampi mestruali, e molte altre condizioni, ma non ci sono prove scientifiche valide a sostegno di molti di questi usi.
Il cumino nero (nigella sativa) potrebbe essere efficace per:
- Acne. Applicare un gel contenente estratto di semi di cumino nero (nigella sativa) sulla pelle potrebbe aiutare a migliorare l’acne.
- Febbre da Fieno. L’assunzione quotidiana di olio di semi di cumino nero (nigella sativa) per via orale potrebbe migliorare i sintomi di allergia nelle persone con raffreddore da fieno.
- Asma. L’assunzione di semi di cumino nero (Nigella sativa) per via orale insieme ai farmaci per l’asma può migliorare la tosse, il respiro sibilante e la funzione polmonare in alcune persone con asma.
- Una malattia polmonare che rende più difficile respirare . L’assunzione di olio di semi di cumino nero (nigella sativa) per via orale aiuta a migliorare la funzione polmonare nelle persone con BPCO che usano anche inalatori prescritti.
- Diabete. L’assunzione quotidiana di polvere di semi neri o olio di semi di cumino nero (nigella sativa) per via orale sembra migliorare i livelli di zucchero nel sangue nelle persone con diabete.
- Un’infezione del tratto digestivo che può portare a ulcere. L’assunzione di polvere di semi di cumino nero (Nigella Sativa) insieme alle terapie standard potrebbe aiutare a sbarazzarsi di questa infezione.
- Alta pressione sanguigna. L’assunzione orale di polvere di semi neri o olio di semi di cumino nero (nigella sativa) può ridurre la pressione sanguigna di una piccola quantità negli adulti sani.
- Infertilità maschile. Condizioni in un uomo che gli impediscono di mettere incinta una donna entro un anno dal tentativo di concepire. L’assunzione di olio di semi di cumino nero (Nigella sativa) per via orale aumenta il numero di spermatozoi e la velocità con cui lo sperma può muoversi.
- Dolore al seno (mastalgia). L’applicazione di un gel contenente olio di semi di cumino nero (Nigella sativa) sul seno durante il ciclo mestruale sembra ridurre il dolore.
La droga, il cumino nero (Nigella Sativa), è costituita dai semi, interi o macinati, da cui si estrae l’olio (da 3 kg di semi si ottengono circa 11 litri di olio essenziale), che contiene un’elevata concentrazione di acidi grassi saturi ed insaturi ed una quantità minore di composti mono- e sesquisterpenici. Il contenuto di tali composti nei semi di cumino nero (nigella Sativa) varia con la maturazione della pianta. Il timochinone è considerato il principio attivo più importante dell’olio essenziale di cumino nero (Nigella Sativa), anche se la concentrazione nell’olio varia molto in funzione dell’origine geografica della pianta. Un altro importante fattore che determina la concentrazione di timochinone è il metodo di estrazione dell’olio di cumino nero (Nigella Sativa). Per raggiungere gli effetti benefici per cui l’uso tradizionale del cumino nero (Nigella Sativa) è raccomandato nella medicina tradizionale indiana, i testi di riferimento consigliano di assumere una dose di 1-2 g/die di semi di Nigella sativa (cumino nero) (Farmacopea “Unani” indiana), 1-3 g/die (Farmacopea ayurvedica indiana) e 0,5- 4g/die (Farmacopea “Sidha” indiana). I semi di cumino nero (Nigella Sativa) contengono il 40% circa di olio essenziale, per cui ad una dose massima giornaliera di 4g di semi corrispondono circa 1.6 g di olio essenziale di Nigella sativa (cumino nero).
PROFILO TOSSICOLOGICO DELL’OLIO DI CUMINO NERO (NIGELLA SATIVA)
Diversi studi hanno valutato il profilo tossicologico dell’olio essenziale di cumino nero (Nigella Sativa). In uno studio di tossicità acuta condotto su topi è stato trovato un valore LD50 (dose in grado di uccidere il 50% del campione di animali) di 28,8 ml/kg per somministrazione orale e di 2,06 ml/kg per somministrazione intraperitoneale. Gli studi sulla tossicità cronica del cumino nero (Nigella sativa) sono stati eseguiti su ratti ai quali è stata somministrata, per un periodo di 12 settimane, una dose di 2 ml olio/kg. I livelli degli enzimi epatici alanina-aminotransferasi (ALT), aspartatoaminotransferasi (AST) e gamma glutamil transferasi (GGT) sono rimasti invariati. Questi risultati dimostrano l’elevata sicurezza d’uso dell’olio di Nigella sativa (cumino nero) in quanto le dosi di cumino nero (Nigella Sativa) somministrate negli studi di tossicità erano 100 volte maggiori rispetto alle dosi di cumino nero (Nigella Sativa) abitualmente assunte secondo la tradizione d’uso.
Uno studio dedicato agli effetti dei semi di Nigella sativa (Cumino nero) sulle funzioni epatiche di ratti, hanno mostrato che la somministrazione orale di 0,01, 0,1 e 1,0 g/kg p.c./die di semi, per un periodo di 4 settimane, non ha avuto alcun impatto sui valori degli enzimi epatici e sulla funzionalità del fegato. Non sono stati osservati segni di infiammazione o necrosi del tessuto epatico. Con una dose di 1,5 g di olio essenziale di cumino nero (Nigella Sativa), contenente una concentrazione di timochinone del 45%, si assumerebbero 720 g di timochinone circa al giorno che, considerando un uomo con un peso medio di 70 kg, corrispondono a circa 10 mg/kg. In studi sulla tossicità del timochinone puro, somministrato per via intraperitoneale, è stato trovato un valore LD50 di 104,7 mg/kg per i topi e di 57,5 mg/kg per i ratti. I risultati inerenti l’assunzione orale di cumino nero (Nigella Sativa), invece, sono stati rispettivamente 871 e 794 mg/kg. Tali valori sono oltre 100 volte superiori alle dosi di timochinone abitualmente somministrate secondo la tradizione d’uso. Studi tossicologici sulle cellule primarie del fegato di ratti hanno evidenziato effetti citotossici e genotossici alla concentrazione di timochinone di 2,5 μM; la quantità per l’uso tradizionale nell’uomo è oltre 100 volte inferiore.
STUDI SULL’UOMO: METABOLISMO DEI GRASSI E DEL GLUCOSIO
Diversi sono gli studi condotti su animali atti a valutare gli effetti di Nigella sativa (cumino nero) sul metabolismo degli zuccheri e dei grassi; in parallelo, negli ultimi anni, sono stati effettuati anche studi clinici sull’uomo. Nella maggior parte dei trials clinici, sono state testate preparazioni a base di cumino nero (Nigella Sativa) in forma di capsule. In uno studio clinico in doppio cieco con il controllo del placebo condotto su adulti sani, la somministrazione di 2 g al giorno di semi macinati, per un periodo di 6 settimane, ha portato ad una riduzione dell’indice di massa corporea (IMC), della riduzione del glucosio a digiuno e dei lipidi plasmatici, senza però raggiungere valori significativi. L’assunzione giornaliera di 5 ml di olio di Nigella sativa, cumino nero, per 8 settimane da parte di individui sani ha comportato una diminuzione della pressione sanguigna senza alcun impatto sull’IMC o sui parametri epatici. E’ stata tuttavia osservata la comparsa di effetti collaterali. Su soggetti lievemente ipertesi, non sottoposti a terapia antipertensiva, si è registrato un significativo abbassamento della pressione in funzione della dose (100 o 200 mg 2 volte al giorno) di estratto di semi di Nigella sativa (cumino nero) assunto per un periodo di 8 settimane. I risultati dello studio hanno inoltre evidenziato una riduzione dei livelli di colesterolo totale e del colesterolo LDL.
METABOLISMO DI ZUCCHERI E LIPIDI: QUAL È LA DOSE PIÙ EFFICACE?
Effetti benefici sulla glicemia sono stati osservati con la somministrazione da 1 a 3 g di semi di cumino nero (Nigella Sativa) al giorno. Tra gli effetti positivi riscontrati la riduzione del tasso glicemico, sia a digiuno che dopo i pasti, in soggetti affetti da diabete di tipo 2, dopo un trattamento di 12 settimane, e un miglioramento della resistenza all’insulina e della funzionalità delle cellule beta pancreatiche. Anche i livelli di emoglobina glicata HBA1c, una forma di emoglobina usata come misura clinica della stima della glicemia media nelle settimane precedenti la determinazione, si sono ridotti in modo significativo al termine del trattamento con Nigella sativa, cumino nero. Le variazioni maggiori si sono verificate con una dose di 2 g di semi al giorno. Gli stessi pazienti sono stati sottoposti ad una valutazione separata per studiare l’influenza del cumino nero sul profilo lipidico; l’assunzione di 2 g di semi di Nigella sativa, cumino nero, al giorno ha portato ad una significativa riduzione del colesterolo totale e LDL e dei trigliceridi, ed a un incremento dei livelli plasmatici di HDL (il cosiddetto “colesterolo buono”). Complessivamente, si può quindi sottolineare un effetto benefico positivo dei semi di cumino nero sulla dislipidemia nei pazienti affetti da diabete. Sullo stesso gruppo di soggetti sono stati inoltre controllati i parametri emodinamici e della coagulazione del sangue; al termine del trattamento si è, infatti, notata una significativa riduzione della pressione sistolica, diastolica e media e della frequenza cardiaca. Anche i valori dell’emoglobina si sono abbassati leggermente, ma non in modo significativo, mentre il tempo di tromboplastina parziale e i livelli di fibrinogeno hanno subito un incremento. L’effetto maggiore è stato raggiunto con l’assunzione di 2 g di semi al giorno. Nel 2015, lo stesso gruppo di ricerca dei precedenti studi, ha pubblicato un ulteriore lavoro, in cui è stato incluso anche un gruppo placebo. A pazienti con diabete in terapia farmacologica, è stato chiesto di assumere 2 g di semi di Nigella sativa, cumino nero, al giorno per un periodo di 12 mesi. I risultati dello studio, simili a quelli dei trial clinici sopra riportati, hanno evidenziato un effetto migliorativo dei livelli glicemici nei diabetici affiancando l’uso di cumino nero (Nigella Sativa) alla terapia convenzionale con farmaci. Tali risultati sono probabilmente correlati anche alla più intensa attività antiossidante rilevata nell’organismo in conseguenza dell’assunzione dei semi della pianta. In pazienti iperlipidici (colesterolo > 200 mg/dl), il trattamento con 2 g/die di semi di Nigella sativa (cumino nero), assunti per un periodo di 4 settimane, ha portato ad una significativa riduzione del colesterolo totale, LDL e dei trigliceridi, mentre il tasso glicemico a digiuno e i livelli plasmatici di HDL sono rimasti invariati.
EFFETTI DELLA NIGELLA SATIVA SULLA SINDROME METABOLICA
Poiché la Nigella sativa (cumino nero), come evidenziato nel paragrafo precedente, è in grado di modulare il metabolismo di zuccheri e grassi, ci si chiede se questa pianta sia anche in grado di prevenire la sindrome metabolica o di migliorarne alcune condizioni. La sindrome metabolica è una combinazione di alterazioni metaboliche (obesità viscerale o addominale, ipertensione arteriosa, ipertrigliceridemia, iperglicemia e livelli di colesterolo HDL bassi) che determina un incremento del rischio cardio-vascolare. In un modello sperimentale, in cui agli animali è stata indotta sindrome metabolica con una dieta ricca di fruttosio, si è osservato che l’aggiunta di semi di Nigella sativa (cumino nero) o del rispettivo principio attivo “timochinone” è in grado di prevenire lo sviluppo di ipertensione, iperglicemia ed ipertrigliceridemia. Studi clinici condotti su pazienti con sindrome metabolica, ai quali, oltre alla terapia farmacologica standard, è stata somministrata per 6 settimane una dose di 2,5 ml di olio di semi di cumino nero (Nigella sativa), 2 volte/die, hanno mostrato un significativo miglioramento dei livelli plasmatici di LDL e HDL e del tasso glicemico a digiuno rispetto al gruppo controllo. In uomini affetti da obesità addominale sono stati valutati gli effetti dei semi di Nigella sativa (cumino nero) sui livelli di testosterone libero, che in tali condizioni è secreto in quantità minore e su altri parametri metabolici. Lo studio è durato 3 mesi. Mentre i livelli di testosterone sono variati solo marginalmente, si è verificata una significativa riduzione del peso e della circonferenza vita. I livelli dei parametri ematici che rispecchiano l’attività metabolica, sono rimasti invariati. Alterazioni positive del metabolismo, in particolare quello di zuccheri e grassi, sono stati osservati in donne in menopausa, nelle quali la somministrazione di 1 g di semi di Nigella sativa (cumino nero) al giorno, per un periodo di 2 mesi, pur non avendo avuto nessun impatto sul peso, ha portato a variazioni significative dei livelli di colesterolo e di trigliceridi e del tasso glicemico a digiuno.
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI
Dai dati presentati è possibile concludere che i prodotti a base di semi di Nigella sativa rappresentano un’alternativa naturale efficace per il trattamento dei disturbi del metabolismo, assunti da soli o come supporto alla terapia farmacologica convenzionale. Dai lavori presentati da un gruppo di ricerca dell’Università di Dammam (Arabia saudita), sembra che la dose di semi di Nigella sativa (cumino nero) utile per raggiungere un effetto significativo sul controllo del metabolismo glucidico e lipidico sia di 2 g al giorno. Studi nei quali è stato assunto un solo grammo di semi di cumino nero (Nigella Sativa) al giorno non hanno portato a risultati altrettanto soddisfacenti. Tuttavia, in tutti gli studi mancano chiari riferimenti al titolo in principi attivi, in particolare in timochinone, contenuti nelle formulazioni testate (il contenuto di tale sostanza varia in base all’origine geografica della pianta). Questo dato potrebbe essere utile per risalire al quantitativo di semi o di olio essenziale di Nigella sativa, cumino nero, necessari per raggiungere gli effetti benefici desiderati.