Dolori addominali, gonfiore, stitichezza o attacchi di diarrea caratterizzano la sindrome dell’intestino irritabile. Ecco le cure naturali che funzionano nella colite e riducono la frequenza delle crisi.
Le tante persone interessate dalla colite, più propriamente definita sindrome dell’intestino irritabile, sanno bene di cosa si tratta: pancia gonfia, dolori addominali e regolarità intestinale spesso ridotta a un miraggio, a seconda che prevalga la forma che comporta stitichezza ostinata oppure la variante che determina episodi di diarrea, o, ancora, una condizione mista (il cosiddetto alvo alterno), che intervalla periodi di stipsi a fasi diarroiche o comunque caratterizzate da evacuazioni troppo frequenti.
Esaminiamo quindi alcune dei rimedi naturali più idonei in tema di:
- fitoterapia per la colite
- integratori alimentari per la colite
- alimentazione per la colite.
L’olio essenziale di menta piperita (Mentha x piperita) si è rivelato un rimedio decisamente valido nella sindrome dell’intestino irritabile. L’olio essenziale di menta piperita esercita un’attività spasmolitica sulla muscolatura liscia del colon e attenua i crampi della colite. E’ anche dotato di proprietà disinfettanti e antifermentative, che aiutano a contrastare il gonfiore dovuto all’eccessiva presenza di gas nel tratto intestinale.
Tra le numerose evidenze a favore dell’efficacia di questo presidio citiamo uno studio randomizzato e in doppio cieco pubblicato su Digestive and Liver Disease: quattro settimane di trattamento con olio essenziale di menta piperita somministrato per bocca portano a riduzione dei dolori addominali, miglioramento del transito intestinale e attenuazione del meteorismo. In caso di colite è opportuno assumere l’olio essenziale di menta piperita sotto forma di capsule predosate, da prendere un paio di volte al giorno, una ventina di minuti prima dei pasti. Le principali controindicazioni all’uso interno dell’olio essenziale di menta piperita riguardano le persone affette da malattia da reflusso gastroesofageo o ernia iatale, soprattutto se si utilizzano formulazioni non gastroresistenti.
Fitoterapici dalle virtù sedative sono poi indicati come rimedi naturali di fondo per la sindrome dell’intestino irritabile, nella quale la componente nervosa e psicoemotiva gioca spesso un ruolo non secondario. Tra le soluzioni dolci ad azione calmante una delle più adatte proprio per il suo effetto specifico sulle somatizzazioni viscerali di agitazione e nervosismo è la melissa (Melissa officinalis). Buoni risultati si ottengono anche con erbe quali valeriana (Valeriana officinalis) e passiflora (Passiflora incarnata).
Trattamenti periodici con fermenti lattici (o probiotici) costituiscono una strategia difensiva di primaria importanza nella colite. L’assunzione dei probiotici è indispensabile per riequilibrare la flora batterica intestinale, nella sindrome del colon irritabile frequentemente compromessa. Un buon professionista saprà orientarvi, a seconda delle circostanze, verso integratori di probiotici multiceppo (contenenti più ceppi batterici differenti) oppure prodotti a un solo ceppo, che in entrambi i casi è essenziale che siano di qualità.
Optare per probiotici confezionati in capsule gastroprotette o scegliere fermenti microincapsulati (una tecnologia produttiva che riveste non la capsula, ma direttamente i microrganismi) o, ancora, ricorrere a specifici ceppi di fermenti lattici gastroresistenti massimizza le probabilità che i batteri benefici giungano indenni nell’intestino. Se invece si scelgono altre formulazioni, diventa importante assumere i probiotici subito dopo i pasti, in modo che il cibo ingerito attenui l’azione dei succhi gastrici, potenzialmente lesiva della vitalità dei batteri. I fermenti lattici sono rimedi naturali sicuri e pressoché privi di effetti collaterali e interazioni farmacologiche.
Risultano utili anche supplementazioni di quercetina, un flavonoide dotato di proprietà antiossidanti, in particolare quando dolori crampiformi, pancia gonfia, stitichezza, diarrea o altri sintomi della colite si accompagnano a infiammazione e danni a carico della mucosa intestinale. A causa di stress, comportamenti alimentari scorretti, utilizzo di farmaci o altro, la parete intestinale può infatti diventare porosa, consentendo il passaggio nel sangue di tossine, sostanze allergizzanti o altri agenti dannosi e dando luogo a quella che è chiamata sindrome dell’intestino permeabile o leaky gut syndrome. In questi casi la quercetina interviene agevolando la riparazione della mucosa.
La quercetina è abbondante in frutti di bosco, mele, agrumi, uva nera, capperi, broccoli e cipolle rosse, ma per raggiungere i dosaggi giornalieri efficaci è preferibile ricorrere a integratori alimentari in capsule, che suggerisco di assumere due volte al giorno, comunque arrivando a una dose quotidiana di 500 milligrammi di quercetina, un quarto d’ora prima dei pasti. L’utilizzo della quercetina non provoca in genere effetti collaterali, ma è bene evitarlo se si è in cura con farmaci anticoagulanti, la cui azione potrebbe essere potenziata.