CARENZA DI VITAMINA D E ATEROSCLEROSI
Un gruppo di ricercatori finlandesi ha pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism (edizione on line del 10 febbraio) i risultati di uno studio che ha coinvolto 2.148 giovani …
Un gruppo di ricercatori finlandesi ha pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism (edizione on line del 10 febbraio) i risultati di uno studio che ha coinvolto 2.148 giovani finlandesi di età compresa tra 3 e 18 anni ai quali sono stati misurati i livelli di vitamina D nel sangue. Agli stessi soggetti, 27 anni dopo, all’età di 30-45 anni, è stato controllato, tramite ultrasuoni, lo spessore della parete della carotide sinistra, indice di aterosclerosi strutturale. I ricercatori hanno anche considerato altri fattori di rischio per malattie cardiovascolari, quali la dieta, l’attività fisica e il fumo, utilizzando questionari dettagliati sia da bambini e che da adulti.
I ricercatori hanno scoperto che i soggetti con livelli di vitamina D 25-OH nell’ultimo quartile nell’infanzia (> 40 nmol/L) in età adulta hanno fatto registrare il rischio più elevato di parete inspessita della carotide. I livelli di vitamina D inferiori a 43 nmol/L sono stati, pertanto, associati a un aumento del rischio di aterosclerosi e le attuali linee guida statunitensi suggeriscono che il livello ottimale nell’infanzia sia di 50 nmol/L. Inoltre, sembra che bassi livelli di vitamina D in età adulta non siano associati ad aterosclerosi subclinica.
Lo studio ha individuato che i bambini ad alto rischio di sviluppare carenza di vitamina D sono quelli la cui dieta è povera di fonti di vitamina D, sia naturali che alimenti arricchiti, quelli che non assumono regolarmente integratori alimentari o i bambini che non hanno un’adeguata esposizione al sole. Dopo la misurazione dei livelli di vitamina D nei giovani, in Finlandia e in altri Paesi scandinavi la maggior parte di latte, margarina e yogurt immessi in commercio sono arricchiti con vitamina D. L’arricchimento degli alimenti sembra pertanto essere uno strumento economico ed efficace per aumentare i livelli di vitamina D in tutta la popolazione e con un elevato ritorno dell’investimento.
Sono comunque necessarie ulteriori ricerche per stabilire se i bassi livelli di vitamina D abbiano effettivamente un ruolo causale nello sviluppo delle spessore della parete carotidea.
I ricercatori hanno scoperto che i soggetti con livelli di vitamina D 25-OH nell’ultimo quartile nell’infanzia (> 40 nmol/L) in età adulta hanno fatto registrare il rischio più elevato di parete inspessita della carotide. I livelli di vitamina D inferiori a 43 nmol/L sono stati, pertanto, associati a un aumento del rischio di aterosclerosi e le attuali linee guida statunitensi suggeriscono che il livello ottimale nell’infanzia sia di 50 nmol/L. Inoltre, sembra che bassi livelli di vitamina D in età adulta non siano associati ad aterosclerosi subclinica.
Lo studio ha individuato che i bambini ad alto rischio di sviluppare carenza di vitamina D sono quelli la cui dieta è povera di fonti di vitamina D, sia naturali che alimenti arricchiti, quelli che non assumono regolarmente integratori alimentari o i bambini che non hanno un’adeguata esposizione al sole. Dopo la misurazione dei livelli di vitamina D nei giovani, in Finlandia e in altri Paesi scandinavi la maggior parte di latte, margarina e yogurt immessi in commercio sono arricchiti con vitamina D. L’arricchimento degli alimenti sembra pertanto essere uno strumento economico ed efficace per aumentare i livelli di vitamina D in tutta la popolazione e con un elevato ritorno dell’investimento.
Sono comunque necessarie ulteriori ricerche per stabilire se i bassi livelli di vitamina D abbiano effettivamente un ruolo causale nello sviluppo delle spessore della parete carotidea.
Fonte: Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism