Una serie ampia di evidenze precliniche e cliniche hanno documentato che il mirtillo rosso americano (cranberry) è ricco di componenti bioattivi che migliorano la salute del tratto urinario ma, evidenze più recenti, hanno anche documentato che i preparati a base di mirtillo hanno proprietà inibitorie verso cellule tumorali. Rimangono da chiarire, soprattutto in vivo, quali siano i meccanismi di inibizione verso i processi tumorali che si attivano.
In questa ricerca sono state valutate le proprietà di un estratto purificato di proantocianidine derivate da mirtillo (C-PAC); l’estratto è stato testato su una linea cellulare umana di adenocarcinoma esofageo (EAC) acido-sensibile e acido-resistente e in un modello animale con xenotrapianto di cellule tumorali esofagee in topi atimici nu/ nu.
Dalla sperimentazione è emerso che C-PAC ha indotta in cellule acido-sensibili JHAD1 e OE33 la morte cellulare caspasi- indipendente principalmente per autofagia e bassi livelli di apoptosi; ha anche determinato necrosi cellulare in cellule OE19 resistenti agli acidi. Analogamente C-PAC ha indotto necrosi in cellule JHAD1 forzate ad acquisire acido-resistenza. In vitro C-PAC è risultato associato all’inattivazione del pathway PI3K/AKT/mTOR, all’induzione di proteine pro- apoptotiche (BAX, BAK1, l’isoforma deamidata di BCL-xL, citocromo C, PARP), alla modulazione di MAPK (P-P38/P-JNK) e all’arresto del ciclo cellulare (checkpoint G2/M). Gli autori della ricerca evidenziano il fatto che la somministrazione orale di C-PAC ha significativamente inibito la crescita tumorale OE19 (da xenotrapianto) attraverso la modulazione del segnale AKT/ mTOR/MAPK e l’induzione della forma autofagica di LC3B; queste evidenze supportano, per la prima volta, l’efficacia in vivo di C-PAC verso l’adenocarcinoma esofageo.
Gli autori concludono osservando che C-PAC è un potente induttore di morte cellulare EAC ed è efficace in vivo a concentrazioni non tossiche. Si tratta quindi di una risorsa promettente per mettere a punto interventi preventivi o terapeutici in coorti di popolazione con aumentato rischio di EAC, un tumore maligno a rapida crescita ed estremamente letale.
Ricerca realizzata da associati a: Division of Hematology and Oncology, Department of Medicine, Medical College of Wisconsin, Milwaukee, Wisconsin, USA. Kresty, Laura A, Katherine M Weh, Bree Zeyzus-Johns, Laura N Perez, and Amy B Howell. “Cranberry Proanthocyanidins Inhibit Esophageal Adenocarcinoma in Vitro and in Vivo Through Pleiotropic Cell Death Induction and PI3K/AKT/mTOR Inactivation.” Oncotarget 6, 2015 Oct 20;6(32):33438-55.