L’Astragalus membranaceus (Huang-Qi) è una pianta appartenente alla famiglia delle Fabaceae, la cui droga è la radice costituita per la maggior parte da polisaccaridi (che compongono il 22% dell’estratto), flavonidi e saponine triterpeniche (astragaloside). Proprio a quest’ultimo sono attribuite le proprietà immunostimolanti ed antiinfiammatorie. Qi e Lao hanno scoperto che questa saponina è in grado di aumentare l’attività della fosfatasi CD45. Questa fosfatasi potenzia la trasduzione del segnale generata dalla recezione dello stimolo antigenico. Uno dei meccanismi immunostimolati dell’astragalo è la regolazione delle famiglie linfocitarie ed il ripristino della normale funzione immunitaria umorale. Infatti, si è osservato che l’astragalo può indurre l’attivazione di T-cell, regolare il bilanciamento tra linfociti T Cd4 e Cd8, inibire le citochine pro-infiammatorie e la via di segnale dell’NK-kB. Inoltre, si ipotizza che l’attivazione delle cellule stimoli la produzione di interferone mediata dalla CD45 protein-tirosin fosfatasi, che può avere un ruolo protettivo nella prevenzione di malattie mediate dal sistema immunitario. In un altro studio, si è confrontato l’effetto sulla conta dei linfociti Cd4+ ed il rapporto CD4+/CD8+ con trattamenti a base di astragalo o prednisolone. Benché in entrambi i gruppi si siano significativamente ridotti i parametri studiati, la diminuzione è stata maggiore nel gruppo trattato con astragalo. La componente CD8+ è significativamente più alta nel gruppo di astragalo, mentre nel gruppo con prednisolone non si osservano differenze.
Gli effetti della somministrazione di astragalo normalmente si verificano già dopo 24 ore dalla prima assunzione e continuano per 7 giorni. Le proprietà dell’astragalo si manifestano anche in pazienti affetti da herpes virus. In questi soggetti, I livelli di IL-4, IL-10 sono aumentati, mentre di Il-2 e IFN-gamma sono inferiori rispetto ai controlli sani. In questo studio, se i pazienti venivano trattati con l’astragalo si osservava un riequilibrio dei parametri, cosa che non accadeva se il trattamento era a base di ribavirin. Questo si traduce in una migliore risposta immunitaria da parte dei pazienti. L’aumentata espressione di interferone-gamma può spiegare anche l’utilità dell’astragalo nei pazienti con asma: infatti si reduce la predominanza di cellule Th2, la popolazione linfocitaria deputata alle risposte allergiche. Dal punto di vista delle possibili interazioni farmacologiche, i trattamenti a base di astragalo hanno dimostrato un significativo miglioramento del profilo di tossicità di farmaci somministrati contemporaneamente.
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