Alcuni studi clinici hanno documentato che l’estratto di aglio invecchiato (AGE) può essere efficace nel ridurre la pressione sanguigna in pazienti ipertesi. Rimangono però da chiarire i meccanismi coinvolti in questa attività di AGE. Di seguito si riassumono i risultati di due studi che hanno indagato i possibili meccanismi coinvolti.
Nel primo sono stati studiati gli effetti vasorilassanti di AGE sull’aorta e il relativo meccanismo di azione allo scopo di chiarire in quale modo AGE può ridurre la pressoria. L’effetto vasorilassante è stato valutato in saggio ex-vivo su anelli aortici di ratto. Nella sperimentazione, dopo contrazione degli anelli aortici con 3×10-6M di noradrenalina (NE) per 30 minuti sono stati aggiunti AGE o altri farmaci. AGE ha indotto vasodilatazione con modalità concentrazione-dipendente in anelli aortici di ratto pre-contratti con noradrenalina. L’effetto di AGE è stato fortemente compromesso in anelli aortici mancanti di endotelio; inoltre è risultato inibito dall’intervento di un inibitore dell’ossido nitrico sintasi (NOS) e scavenger dell’ossido nitrico (NO). Infine, il trattamento con AGE ha aumentato significativamente la produzione di NO. Quando vari costituenti AGE sono stati testati, la vasodilatazione degli anelli di aorta è stata osservata solo in presenza di L-arginina, un substrato di NOS. L’estratto di aglio invecchiato ha indotto quindi vasodilatazione endotelio-dipendente dell’aorta attraverso la stimolazione della produzione di NO; la L-arginina serve ad AGE come elemento chiave per la produzione di NO mediata da NOS.
Nel secondo studio sono stati studiati gli effetti antipertensivi di AGE e di due dei principali costituenti, S-1 propenilcisteina (S1PC) e S-allilcisteina (SAC) in ratti naturalmente ipertesi (SHR). Dopo somministrazione ripetuta (10 settimane), il trattamento con AGE (2 g/kg di peso corporeo) o S1PC (6,5 mg/kg, equivalenti a 2 g/kg di ACE) ha significativamente ridotto la pressione sanguigna sistolica (SBP) in SHR; il trattamento con SAC (7,9 mg/kg, equivalenti a 2 g/kg) non ha ridotto SBP. S1Pc è nota dal 1960, ma studi farmacologici particolareggiati sono iniziati solo dal 2016; questi studi hanno evidenziato, fra l’altro, che S1PC è presente solo in tracce nell’aglio fresco, mentre le sue concentrazioni aumentano fortemente nell’aglio invecchiato. Dopo il trattamento sono stati analizzati campioni di plasma che hanno evidenziato una chiara differenza nei profili metabolici di ratti WKY (Wistar Kyoto) e SHR. L’analisi metabolomica ha rivelato che 30 metaboliti endogeni contribuivano a definire i diversi profili metabolici e che 7 di questi erano stati influenzati dal trattamento con S1PC. L’analisi di regressione ha evidenziato correlazioni tra SBP e i livelli plasmatici di betaina, triptofano e 3 LysoPCs. S1PC potrebbe dunque esercitare il suo effetto antiipertensivo interessando glicina, serina, treonina, triptofano e fosfogliceridi. È quindi plausibile che siano diversi i meccanismi che contribuiscono a determinare gli effetti antipertensivi dell’aglio invecchiato.
Drug Discovery Laboratory, Wakunaga Pharmaceutical, Akitakata, Hiroshima, Giappone. Takashima M e al. Aged garlic extract exerts endothelium-dependent vasorelaxant effect on rat aorta by increasing nitric oxide production. Phytomedicine. 2017 Jan15;2456-61. Matsutomo T. e al. Metabolomic study on the antihypertensive effect of S-1-propenylcysteine in spontaneously hypertensive rats using liquid chromatography coupled with quadrupole-Orbitrap mass spectrometry. J Chromatogr B Analyt Technol Biomed Life Sci. 2017 Mar 1 [Epub].