Il trattamento per via orale dell’alopecia spesso fa ricorso a sostanze che blocchino la conversione di testosterone in DHT. Il DHT, androgeno più potente del testosterone, si ritiene tra i responsabili dell’alopecia androgenetica negli uomini, in quanto miniaturizza il bulbo pilifero fino a portarlo alla morte.
La conversione avviene grazia ad un enzima: 5-alfa reduttasi.
Proprio l’inibizione di questo enzima è il target della Serenoa repens, portata alla dignità di farmaco per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna. Ma i metaboliti secondari contenuti nei frutti di Serenoa (fitosteroli, in primis) oltre a bloccare la sintesi del DHT, riescono anche a bloccare il legame del DHT al suo recettore.
Nei pazienti che utilizzano la Serenoa per combattere i sintomi dell’ipertrofia, si è osservato un aumento della crescita dei capelli, benché non sia ancora chiaro perché tale ricrescita si manifesti soprattutto a livello del vertice piuttosto che nella regione frontale.
Tali risultati si sono registrati anche nel caso di un’applicazione per via topica di prodotti a diverse concentrazioni di estratto di Serenoa. Già dopo 4 settimane di applicazione, i pazienti si sono dimostrati soddisfatti dei risultati raggiunti e non hanno presentato i tipici effetti collaterali dell’applicazione dei trattamenti standard: sensibilizzazione, arrossamento, etc.
Sempre inibendo la 5-alfa reduttasi agisce una pianta meno conosciuta, ma che potrebbe rivelarsi molto interessante in futuro, soprattutto visto le scarse qualità organolettiche dell’estratto di serenoa per uso locale (oleoso e con un odore non piacevole per tutti). Questa pianta è la Curcuma aeruginosa, (cugina della più famosa Curcuma longa), che è stata confrontata con una soluzione al 5% di minoxidil per trattare l’alopecia androgenetica.Applicando per 6 mesi, mattina e sera, la lozione i pazienti hanno riportato un miglioramento comparabile tra i due trattamenti sia nel conteggio che nella ricrescita dei capelli. Utilizzando assieme i due principi attivi, il miglioramento era ancor più significativo rispetto al placebo.
Cercando piante utili per l’alopecia alle nostre latitudini, troviamo un arbusto che probabilmente è più ricordato per i suoi utilizzi in campo culinario che non per le sue proprietà contro la perdita di capelli: il rosmarino. L’efficacia dell’olio essenziale del Rosmarinus officinalis nel trattamento dell’alopecia è stata dimostrata sia in vivo che clinicamente. Dagli studi in vivo si è potuto verificare il meccanismo d’azione: inibizione della5alfa-reduttasi e del legame tra DHT e recettore, come per la Serenoa; ma questa volta i principi attivi sono dei diterperni, l’acido 12-metossi carnosico.
Anche un’altra pianta molto utilizzata in ambito gastronomico può aiutare nel trattamento dell’alopecia androgenetica: il riso.In particolare, un estratto di crusca di riso applicato allo 0,5% a pazienti con alopecia ha registrato un netto miglioramento per ricrescita, densità e spessore dei capelli dopo 16 settimane di applicazione.
Fonti
Biol Pharm Bull.2015;38(12):1856-63.
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Phytother Res.2013 Feb;27(2):212-7. doi: 10.1002/ptr.4712.Epub 2012 Apr 20.
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