La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è la più comune disfunzione endocrina che colpisce le donne in età fertile e si manifesta con sintomi quali: oligo-amenorrea e iperandrogenismo, accompagnati da manifestazioni di acne, irsutismo e alopecia, fino ad alterazioni morfologiche dell’ovaio, visibili all’indagine ultrasonografica, e alterazioni metaboliche, con complicanze a carico soprattutto del sistema cardiovascolare.
Gli approcci farmacologici convenzionali sono focalizzati al trattamento dei sintomi attraverso i quali si manifesta la sindrome; tuttavia non sempre risultano efficaci, e anche quando lo sono, a causa della complessità della malattia, si registrano numerosi effetti avversi e la probabilità di gravidanza rimane sempre molto bassa. Per queste ragioni, molte donne con una diagnosi di PCOS esprimono il forte desiderio di ricorrere a trattamenti alternativi; nella speranza di poter ristabilire il proprio equilibrio fisiologico senza dover incorrere in debilitanti effetti collaterali.
L’obiettivo di questa review è stato quello di analizzare gli studi clinici che riportano una valenza scientifica per le piante officinali che hanno mostrato efficacia nel ridurre i sintomi derivanti dalla PCOS.
A questo riguardo, un posto di primo piano deve essere rivolto alla berberina, alcaloide già ampiamente utilizzato in clinica come rimedio per l’insulino-resistenza, simile come efficacia alla metformina; ad esso si affianca l’estratto di corteccia di cannella, utilizzato nel controllo della glicemia anche nei pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2. I rimedi fitoterapici più utilizzati per trattare il sintomo dell’oligo-amenorrea sono a base di soia, Cimicifuga racemosa o Grifola frondosa; in particolare quest’ultimo è un fungo, poco conosciuto nella medicina occidentale, ma estremamente interessante in terapia combinata con clomifene citrato, ma anche in monoterapia risulta efficace nell’induzione dell’ovulazione.
A questi potenzialmente potrebbero aggiungersi altri rimedi fitoterapici a base di Gymnema sylvestre, Dioscorea villosa e Vitex agnus castus, piante medicinali delle quali è riportato un interessante profilo nel trattamento della PCOS, ma che per il momento si limitano alla sperimentazione pre-clinica.
In conclusione, la fitoterapia potenzialmente riveste ancora oggi un ruolo importante nel successo della sindrome dell’ovaio policistico, presentando vaste possibilità di trattamento e consentendo di integrare/supportare un eventuale trattamento farmacologico.
Use of medicinal plants for the polycystic ovary syndrome
A review of clinical trials
Polycystic ovary syndrome (PCOS) is the most common endocrine dysfunction that affects fertile women, it manifests with following symptoms: oligo-amenorrhea and hyperandrogenism, accompanied by manifestations of acne, hirsutism and alopecia, until morphological alterations of the ovary, evident by ultra-sonographic evaluation and metabolic alterations, with several complications above all at cardiovascular level.
Conventional pharmacological approaches are focused to the treatment of symptoms, through which syndrome manifests; although these aren’t always efficacy, and also when they are efficacy, due to the complexity of the disease, there are numerous adverse effects and the probability of pregnancy remains very low. For these reasons, many women affected to PCOS express the desire to use alternative treatments; hoping to can restore its physiological balance without debilitating adverse effects.
Aim of this paper was to analyze medicinal plants with a scientific value in the treatments of PCOS symptoms.
As regard, a prominent place is occupied from berberine, alkaloid widely used in the clinical as remedy of insulin-resistance, such as effectiveness to metformin; it is accompanied by cinnamon bark extract, used for glycaemia control in mellitus diabetes of type 2. Herbal remedies more used to treat the oligo-amenorrea are based on soia, Cimicifuga racemosa or Grifola frondosa, in particular this is a mushroom, little known in western medicine, but very interesting in therapy with clomifene citrate, and also in mono-therapy is effective as ovulation inductor.
Other herbal remedies could be added at the list, such as Gymnema sylvestre, Dioscorea villosa and Vitex Agnus Castus, medicinal plants of which at the present there are promising results for PCOS treatment, but only at pre-clinical level.
Concluding, phytotherapy potentially plays interesting role to cure PCOS syndrome, having wide possibilities of treatment and allowing integration/support to conventional pharmacology.