Il miele, alimento naturale prodotto dal nettare dei fiori dalle api (Apis mellifera, famiglia: Apidae), è diffusamente utilizzato per i suoi preziosi valori nutrizionali e terapeutici che forniscono proprietà fitoterapiche, con potenti effetti antiossidanti, anti-infiammatori e antimicrobici. Fin’oggi sono stati riconosciuti circa 300 tipi di miele con diverso sapore, colore e odore in base ai diversi tipi di nettare raccolto dalle api.
Da un punto di vista nutrizionale, il miele è ricco in carboidrati presenti sotto forma di monosaccaridi che rappresentano circa il 75% degli zuccheri (fruttosio e glucosio), proteine (la prolina è l’amminoacido primario, seguito da arginina, cisteina, acido glutammico e acido aspartico) e vitamine (retinolo, tocoferolo, acido ascorbico e vitamine del complesso B). I sali minerali variano tra lo 0.04 e lo 0.2%, riflettendo il contenuto minerale dei suoli in cui crescono le piante di origine, tra cui il potassio è l’elemento principale che rappresenta circa un terzo del contenuto minerale totale. Il miele è anche costituito da flavonoidi, polifenoli e composti bioattivi compresi tra i 50 e i 500 mg/kg, tra cui galangina, quercetina, kaempferolo, e luteolina rappresentano le molecole bioattive con spiccata azione antiossidante.
Proprietà antiossidanti: L’ossidazione è una reazione biochimica che genera radicali liberi, cioè quelle sostanze in grado di danneggiare le cellule, i tessuti e influenzare le normali funzioni fisiologiche dell’organismo. Grazie al suo contenuto in vitamina C, tocoferolo e composti fenolici, il miele ha numerose proprietà antiossidanti con ruolo preventivo verso diverse patologie infiammatorie, cardiovascolari, neurologiche, e tumorali, nonché è in grado di rallentare l’invecchiamento cellulare. L’origine botanica del miele influenza profondamente la sua attività antiossidante, la quale è fortemente correlata con il contenuto di fenoliche totali nonché al colore del miele, infatti il miele scuro ha un contenuto fenolico totale superiore a quelli chiari e di conseguenza esercita una maggiore capacità antiossidante. Inoltre, grazie al suo contenuto in antiossidanti, il miele può essere utilizzato nella conservazione degli alimenti per ritardare l’ossidazione lipidica, come valida alternativa ad alcuni additivi alimentari, come il tripolifosfato di sodio.
Attività anti-infiammatoria: Questa attività è dovuta alla componente fenolica del miele, in particolare ai flavonoidi come daidzeina, apigenina, genisteina, luteolina, kaempferolo e quercetina per i quali è stata riportata la capacità di inibire il rilascio di citochine ad azione pro-infiammatoria e ridurre le attività della cicloossigenasi-1 e cicloossigenasi-2, modulando così l’infiammazione. In particolare il miele è stato trovato essere utile nel trattamento della malattia di Alzheimer, una grave patologia neuro-degenerativa, caratterizzata dall’accumulo di placca beta-amiloide che porta alla progressiva degenerazione dei neuroni. Le ricerche scientifiche mostrano come il pinocembrino, un flavonoide con spiccata azione antiossidante contenuto nel miele, protegge i neuroni dall’azione tossica della placca beta-amiloide e sarebbe anche in grado di interrompere l’avanzamento della degenerazione.
Attività antimicrobica: Il miele ha un’elevata osmolarità e un pH medio di 3.9 dovuto principalmente alla presenza di circa lo 0.57% di acidi organici, prevalentemente acido gluconico; questa particolare composizione chimica è associata con l’azione antimicrobica del miele verso un’ampia gamma di batteri Gram-positivi e negativi. In aggiunta, diverse prove scientifiche suggeriscono l’uso del miele nel controllo e nel trattamento di ferite acute e nelle bruciature, questa proprietà del miele è dovuta alla sua capacità di attivare la risposta immunitaria (proliferazione dei linfociti B e T) che porta al processo di riparazione del tessuto, in più il miele induce la generazione degli anticorpi.
Miele e fertilità: Storicamente, nelle popolazioni egiziane il miele era consumato per aumentare la virilità maschile e in generale per migliorare i problemi di fertilità in entrambi i sessi. In particolare, per gli uomini infertili o sub-fertili, si pensava che l’aggiunta di miele al latte caldo, potesse migliorare la quantità degli spermatozoi, mentre nelle donne il miele era consumato per migliorare l’ovulazione. Il miele infatti, è ricco in vitamina del complesso B, essenziali per la produzione di testosterone e alcuni studi hanno riportato una correlazione positiva tra l’assunzione di miele e le concentrazioni di testosterone ematico.
Attività antidiabetica: Diversi studi hanno riportato come il fruttosio, lo zucchero maggiormente presente nel miele, è un potenziale agente antidiabetico in grado di ridurre la glicemia sia nei modelli animali che nei pazienti con diabete mellito di tipo 2. Infatti, il miele ha un indice glicemico (cioè la capacità di innalzare la glicemia) inferiore a quello del saccarosio e del glucosio. Una dieta a basso indice glicemico infatti, offre numerosi vantaggi nella prevenzione e nella terapia di diverse patologie metaboliche tra cui il diabete mellito. I diversi tipi di miele hanno contenuti variabili di fruttosio e glucosio e come conseguenza hanno un diverso indice glicemico. In particolare, il miele di acacia ha una concentrazione più alta di fruttosio ma un indice glicemico inferiore per cui è quello con gli effetti fisiologici più vantaggiosi per le patologie endocrine-metaboliche come il diabete mellito di tipo 2. Inoltre, gli oligosaccaridi non digeribili presenti nel miele, come i fruttooligosaccaridi (FOS) e i galattooligosaccaridi (GOS), hanno un ruolo preventivo contro l’obesità, la resistenza all’insulina e il diabete mellito, agendo come prebiotici sulla flora microbica intestinale e potrebbero essere legati alle proprietà antidiabetiche ed epatoprotettive del miele. Tuttavia, il miele è costituito da un mix di fruttosio e glucosio e i due zuccheri sono noti per agire sinergicamente nel metabolismo epatico del glucosio, per cui gli studi clinici non hanno ancora fornito prove conclusive dell’effetto terapeutico del miele nel diabete mellito di tipo 2.
In conclusione, il miele è un alimento altamente nutrizionale con promettenti proprietà antiossidanti, anti-infiammatorie e antibatteriche utile anche nella prevenzione di alcune patologie cardio-metaboliche. Tuttavia, la mancanza di studi clinici su ampie popolazioni, suggeriscono che l’uso del miele nei soggetti con disturbi metabolici compreso il diabete mellito di tipo 2, deve essere ulteriormente studiato.
Bibliografia essenziale:
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